La rivelazione del regista al Messaggero Veneto: ha già preso il patentino Uefa B e presto toccherà a quello A
A Fermo non è stato impiegato a causa dell’ernia inguinale, che gli impedisce l’utilizzo di partite ravvicinate e che lo costringerà, una volta concluso il campionato, ad operarsi per risolvere il problema. Prima della sfida di Fermo, cui ha assistito dalla panchina, Salvatore Burrai ha rilasciato un’intervista al Messaggero Veneto, in cui ha parlato soprattutto del Pordenone, la sua prima intervista da ex dopo quattro campionati in neroverde con un bilancio finale di 149 gare, 25 reti e 47 assist.
«La mia idea era di chiudere la carriera in neroverde, poi sono state fatte altre scelte e lo dico col sorriso, senza polemica. Ringrazierò per sempre la famiglia Lovisa che mi ha dato la possibilità di rilanciarmi come calciatore. Il mio legame con la città, con i tifosi è sempre forte, altrimenti non avrei fatto certe scelte. Non so se tornerò a vivere per sempre lì, l’idea per ora è di farlo a fine carriera e per un periodo. Qui a Perugia ho ancora altri due anni di contratto, mi sento bene e voglio continuare a giocare».
Ma Burrai ha fatto anche una rivelazione: «Non sono una persona che si pone limiti. Sono ancora un calciatore, ma sto studiando da mister ed ho ottenuto il patentino Uefa B. L’obiettivo è conseguire la licenza Uefa A e ho già mosso i primi passi per realizzare questo obiettivo. Un passo alla volta. Prima penso al Perugia, stiamo lottando per la B, e tifo per la salvezza del Pordenone».
