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Grifo, trent’anni da Army Girls: “Ma ora vogliamo tornare nella nostra Curva..”

E’ uno dei primi gruppi femminili in Italia. Segue assiduamente il Perugia dal ’91. Con il passare del tempo ha contribuito in maniera determinante ad aumentare l’affluenza delle donne al Curi. Il racconto della presidente

“I sogni son desideri. Ultimamente per me è ricorrente quello di tornare a vivere l’atmosfera del Curi”. Così Monica Landi, che da oltre trent’anni segue il Perugia, racconta nel giorno del trentesimo compleanno delle Army Girls (7 aprile) la mancanza di quelle sensazioni che le partite dei grifoni sapevano dargli da vicino. La presidente, come tiene ad essere chiamata perché non le piacciono le parole trasformate forzatamente al femminile, ha aperto le porte di uno dei gruppi storici della Curva Nord.

Nel ’91, l’anno in cui è nato il gruppo, gli ultras biancorossi erano radunati sotto un unico striscione dell’Armata. Così un gruppo di ventenni con la passione per il Grifo che seguiva assiduamente le partite, su consiglio dell’allora presidente del Centro Coordinamento dei Perugia Club entrò a far parte a tutti gli effetti della tifoseria organizzata. Da lì, sono nate le Army Girls. Il nome tradotto significa infatti le ragazze dell’armata. Uno dei primi gruppi femminili in Italia si è ampliato con il passare degli anni, contribuendo in maniera determinante all’aumento dell’affluenza delle donne in Curva Nord. Ora nell’organigramma del gruppo ci sono tre ruoli definiti ma, come tiene a sottolineare la presidente Monica Landi, sono assegnati per anzianità perché all’interno tutte le componenti hanno la stessa importanza. La vice presidente è Sabrina Giorgella, la segretaria  Simona Sottili.

Le Army Girls negli anni hanno vissuto tantissime avventure da tifose, tanto che potrebbero scrivere un libro sulla loro vita da Curva. Monica ha scelto di raccontare un aneddoto in particolare, in cui i membri del gruppo hanno assunto il ruolo di Cicerone per dei turisti nelle vie del centro storico: “Per promuoverci avevamo avuto l’idea di fare un calendario. Un anno il tema era quello di fare delle foto con i particolari della città sullo sfondo. Abbiamo passato un’intera mattinata a fare scatti tra la Fontana Maggiore, le Logge di Braccio e altri monumenti. Alla fine ci siamo accorte che si era creato uno stuolo di persone che ci seguiva e ci scattava delle foto. Saranno state una quarantina o una cinquantina. La maggior parte erano turisti, che per seguirci hanno visitato i punti principali di Perugia. Alla fine ci hanno chiesto il calendario”.

La mentalità delle Army Girls, a quanto riporta Monica parlando del passato e del presente biancorosso, è quella dei veri tifosi: “Scegliere un giocatore simbolo? I calciatori sono di passaggio e sono importanti in quanto rappresentano la maglia. Apprezzo tutti quelli che la onorano. Il finale di stagione? Io sono sempre ottimista. Anche se non dovesse andare bene, noi rimarremmo per altri trent’anni e più al seguito del Grifo”. Infine, una nota nostalgica sulla non possibilità di poter vivere il Curi: “Ultimamente lo sogno molto spesso. Manca tutta l’atmosfera. Manca vivere insieme la Curva, manca preparare le trasferte insieme”.

Foto gentilmente fornita da Monica Landi

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