Si è presentato in velocità Vincenzo Cangelosi, 60 anni, nuovo allenatore del Perugia che ha preso nel posto di Lamberto Zauli e nel pomeriggio dirigerà il primo allenamento. In velocità anche perchè poco è il tempo che lo separa dal debutto domenica a Chiavari e poche (undici) sono le partite che mancano alla fine della stagione regolare, con un Perugia da salvare e (nei piani) non solo. Per la cronaca chi lo conosce bene lo descrive come un sergente di ferro, un uomo capace di farsi rispettare e di mettere regole nello spogliatoio, non è escluso che sia stato chiamato anche per questo.
“Vorrei prima di tutto ringraziare il presidente Faroni e il direttore Meluso per avermi dato questa possibilità – è stato l’incipit dell’ex secondo di Zeman -, non ho avuto esitazioni, Perugia è piazza molto importante per il suo passato e una delle più importanti piazze della C, per me essere qui è motivo di grande soddisfazione. Farò il massimo per rimettere le cose a posto. Molti giocatori tra quelli che dovrò allenare già li conosco, ne ho affrontati tanti da avversari in B e in C l’anno scorso, mio visto qualche partita quest’anno, tra cui quella di Pescara e quella di lunedì a Lucca, in linea di massima ho sempre pensato che il Perugia fosse, non dico tra le favorite, ma tra quelle che si potevano giocare traguardi importanti. Ora dall’interno cercherò di capire quali sono i problemi ma sono convinto che grazie ai rientri dagli infortuni avrò la possibilità in undici partite di rimettere in piedi la situazione”.
Che idea si è fatto dall’esterno? “Normale che quando si cambiano tre allenatori qualcosa non va. Ora sicuramente la squadra è in difficoltà dal punto di vista psicologico, cercherò di lavorare inizialmente su questo per ridare fiducia ai giocatori, perché i valori tecnici non sono discutibili. Il tempo è poco e la cosa più importante sarà mantenere l’unità generale tra società, squadra e pubblico, per arrivare all’obiettivo”.
Che per inciso sarà principalmente la salvezza anche se la società non ha ancora rinunciato a pensare ad un inserimento in extremis nei playoff, lo stesso che veniva chiesto a Zauli. “Normale che quando ti chiamano a fine febbraio non ti chiamano perché sei primo, il nostro mestiere è affrontare le difficoltà per cercare di risolverle – è la chiosa dell’ex secondo di Zdenek Zeman – a Perugia poi certi rischi li corri più volentieri. Cercherò di dare certezze e trasmettere concetti semplici, i giocatori devono avere certezze da portare avanti. L’Entella? Da qui a domenica c’è ancora tempo, conosco quella ligure che è una buona squadra e ha valori per stare lassù, si partirà comunque undici contro undici”. Mentre parlava, ecco arrivare il messaggio di buon lavoro da parte dell’ex maestro boemo, per cominciare con i migliori presupposti.