Intervenuto alla trasmissione Fuori Campo su Umbria TV, Jeremie Broh, centrocampista classe 1997 del Perugia, ha innanzitutto analizzato il derby contro la Ternana, conclusosi a reti inviolate: “Il pareggio è giusto, loro ci hanno messo sotto nel primo tempo ma poi abbiamo avuto una palla che poteva cambiare la partita. Nella ripresa sapevamo che avrebbero calato il ritmo, però abbiamo sbagliato troppe ripartenze“.

L’ex Catania ha raccontato l’atmosfera da derby: “Prima di ieri avevo giocato quello tra Catania e Palermo, ma queste sono partite che si preparano da sole. Peccato che non ci fossero i nostri tifosi, che ci avevano già dimostrato il loro calore la sera prima”.

Il metodo Cangelosi: corsa, verticalità e semplicità

Broh ha poi parlato del lavoro di Vincenzo Cangelosi, tecnico capace di rimettere in carreggiata il Perugia: “Il Mister viene da un lungo percorso con Zeman, quindi ha portato tanto sul piano della corsa e della resistenza, con allenamenti intensi anche sui gradoni. A livello tattico ci ha trasmesso pochi concetti, ma molto chiari: giocare in avanti, verticalizzare, ripartire in velocità”. Una rivoluzione soprattutto nella mentalità: “I risultati ci hanno restituito autostima. Dopo un cambio in panchina, anche noi giocatori ci sentiamo chiamati in causa e vogliamo reagire”.

“Contro la Ternana fase difensiva esasperata, ma abbiamo tenuto”

La solidità difensiva è diventata uno dei punti di forza della squadra: “Rispetto alle gare con Entella e Torres, contro la Ternana la fase difensiva è stata più esasperata. Ma sapevamo che sarebbe stata una gara tosta, con tanto pubblico e contro un avversario forte: serviva soffrire”. Sul piano fisico, Broh ha notato una crescita netta: “I carichi sono diversi, il Mister ci ha spinto a tirare fuori qualcosa in più”.

Ruolo in campo e inserimenti: “Nel 3-5-2 siamo più equilibratori”

Il centrocampista ha commentato il proprio impiego nel sistema di gioco attuale: “Nel 3-5-2, il nostro compito è più quello di accompagnare l’azione e mantenere equilibrio, piuttosto che inserirsi in area. Io ho giocato in tutti i ruoli del centrocampo, ma mi trovo meglio da mezzala, dove posso sfruttare dinamismo e visione di gioco”.

Su Montevago: “Il gol arriverà”

Una parola anche per il compagno di squadra Montevago, ancora a secco sotto porta: “Sono sicuro che il gol arriverà. Per un attaccante l’astinenza pesa, ma sta lavorando bene e lo sbloccherà presto”.