La Serie C 2025/2026 è ormai alle porte, ma ancora una volta il campionato partirà con alcune incognite, legate alle condizioni economiche di tre squadre: Triestina, Rimini e Ternana. Se nella scorsa primavera l’auspicio era quello di evitare altri casi come Taranto e Turris – le cui esclusioni avevano rovinato la classifica del girone C – ora la situazione sembra riproporre lo stesso scenario di incertezze e preoccupazioni, se non peggiori.
Queste tre squadre sono riuscite a completare l’iscrizione al campionato, ma solo per tutelare il proprio patrimonio. La realtà, tuttavia, è che nessuna delle tre ha, al momento, la forza economica per affrontare la stagione.
Ternana
Solo pochi mesi fa la Ternana era vicinissima alla Serie B, persa soltanto ai rigori nella finale di Pescara. Dopo quella sconfitta, però, il club ha vissuto un periodo di grande incertezza. I fratelli D’Alessandro, proprietari del club, hanno annunciato il loro disimpegno, dando il via alla ricerca di nuovi acquirenti. Ma, fino ad oggi, le trattative non sono andate a buon fine. Gli ultimi aggiornamenti, non di certo positivi, sono arrivati dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi: “La Ternana se nessuno la comprerà fallirà. E’ una strada segnata senza acquirenti”.
Arriverà una penalizzazione di due punti per non aver rispettato alcune scadenze ad inizio agosto. Intanto il ds Mammarella sta cercando di ridurre il monte ingaggi della rosa di Liverani, con l’obiettivo di attrarre investitori.
Rimini
Anche il Rimini, detentore della Coppa Italia Serie C, sta vivendo una delle estati più difficili della sua storia. Il club ha cambiato proprietà, passando dalla famiglia Di Salvo alla Building Company Srl. La proprietaria Giusy Anna Scarcella aveva minacciato di fare un passo indietro, ma alla fine ha deciso di proseguire l’operazione, nominando come nuovo presidente Espedito Siniscalchi.
Nel frattempo, la squadra, che ha perso a testa alta a Pescara, è senza ds, con Luca Nember che ha rassegnato le dimissioni dopo essere stato aggredito da alcuni tifosi. Inoltre, l’allenatore Piero Braglia continua a dirigere gli allenamenti, ma non si è seduto in panchina durante la partita di Coppa. La situazione è ancora in sospeso e le preoccupazioni riguardo la sostenibilità economica e sportiva del club sono elevate.
Intanto nella serata di ieri è andata in scena una protesta civile da parte dei tifosi del Rimini in Piazza Cavour. “Noi questa società non la vogliamo. Ogni giorno ce n’è una nuova. Vogliamo che si facciano vivi, che si faccia chiarezza. Vogliamo semplicemente della risposte”, hanno detto alcuni supporter biancorossi a Rtv.
Triestina
La Triestina, infine, è la squadra che sta vivendo la situazione peggiore in termini di penalizzazioni. Al momento, il club di proprietà americana di Ben Rosenzweig, ha ricevuto un meno sette, ma si temono altri sei punti di penalità a causa delle scadenze non rispettate. Le voci su una possibile cessione si rincorrono, ma non ci sono certezze in merito, e l’ambiente è pervaso da una crescente sfiducia. Intanto la squadra ha iniziato il ritiro, in netto ritardi, il 5 agosto, sotto la guida dell’ex allenatore della Primavera, Geppino Marino, che era già stato il traghettatori della Triestina nella passata stagione.