Una nuova mossa ad effetto, un rilancio portato agli onori delle cronache da un comunicato diffuso nel taro pomeriggio di lunedì. E’ la mossa dei tre imprenditori (pare un romano, un milanese e un bergamasco) che sarebbero dietro la società lussemburghese TimeNova Holding Sa, volta all’acquisizione dell’Ac Perugia Calcio di Massimiliano Santopadre. Ne parlano diffusamente e con molti elementi nuovi e rivelatori i quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione e Il Corriere dell’Umbria.
Rispetto alla prima offerta (2,2 milioni più i debiti più 1 in caso di promozione in B entro il 2026) nel comunicato il nuovo ad della holding Antonio Di Tommaso ha parlato di “importo complessivo che supera gli 8 milioni di euro più bonus in caso di B entro il 2026”, insieme ad un “piano industriale con investimento minimo che oscilla tra i 12 e i 16 milioni per le prossime tre stagioni sportive in relazione alla categoria”, confermando l’interesse per lo stadio, la volontà di collaborare con la cordata-Sciurpa in caso di successo nella trattativa e stilando anche alcuni identikit dei futuri Dg, Ds, Segretario e Team Manager.
Al netto delle cifre del comunicato stampa, secondo i quotidiani umbri l’offerta pervenuta nella “pec” ufficiale del Perugia sarebbe di 4 milioni (più 1 di bonus in caso di B entro il giugno 2026) più i debiti del club fino a un massimo di altri 4 milioni, con la cifra destinata a Santopadre che diminuirà qualora i debiti dovessero aumentare rispetto ai 4 milioni una volta conclusa la due-diligence. Per intenderci, se fosse confermato che i debiti del club sono circa 2,5 milioni (compresi quelli già rateizzati e pagabili al Fisco in dieci anni), l’esborso della Holding sarebbe dunque di 6,5 milioni. Va detto inoltre che nell’offerta sarebbe compresa la possibilità di Santopadre di restare come sponsor tecnico ma solo in caso di offerta concorrenziale, mentre non sarebbe invece contemplata l’Academy che diverrebbe di proprietà del club. TimeNova, che vorrebbe chiudere entro il 10 luglio, aspetta una risposta entro due-tre giorni al massimo.
Un’offerta insomma nella cifra piuttosto vicina a quella della cordata-Sciurpa anche se forse meno appetibile perchè non soddisfa tutte le richieste di Santopadre su sponsor tecnico e Academy. Ma al di là della consistenza dell’offerta, che sarebbe comunque corposa, pare che il presidente non sia però per nulla al corrente dei nominativi, delle identità e della solvibilità dei compratori. Gli unici contatti sarebbero arrivati con intermediari e dunque difficilmente Santopadre – che attraverso l’avvocato Dominici aveva posto come requisiti indispensabili la conoscenza dei soci e la tracciabilità dei conti – risponderà positivamente a questa “pec”.
Anche il motivo principale dell’empasse nella trattativa con Sciurpa e soci è stata l’identità dei soci presenti e futuri. Vale ricordare che l’attuale presidente, il venditore, sarebbe obbligato in solido per alcuni anni in caso di fallimento del club successivo alla vendita. Sul fronte-Sciurpa, almeno per il momento, di rilanci non dovrebbero arrivarne ma l’impressione è che i colpi di scena potrebbero non essere finiti qui.