Armando Serlupini, attaccante originario di Bastia Umbra, è uno di quei nomi entrati di diritto nella storia del calcio umbro. Ha giocato con entrambe le maglie di Ternana e Perugia e detiene il record di presenze, avendone disputati ben dieci. Serlupini ha segnato ben cinque reti contro le Fere e con un totale di 72 gol complessivi risulta essere il massimo marcatore nella storia del Perugia. Tuttavia, sono in pochi a sapere che la sua carriera professionistica iniziò proprio nella Ternana, con la quale segnò 31 gol in 73 partite nelle stagioni 1948-49 e 1949-50, giocando i suoi primi derby proprio in maglia rossoverde. La sua storia è stata riportata dal Corriere dell’Umbria.
Dalla Ternana al Perugia: un viaggio di gol e rivalità
La carriera di Serlupini prese una svolta quando lasciò Terni per approdare prima al Siena, dove continuò a mettersi in mostra segnando 33 gol, e poi al Perugia nel 1953. L’attaccante si trovò ad affrontare la sua ex squadra in altri sei derby, giocati tra il 1954 e il 1959. Nonostante l’iniziale diffidenza dei tifosi perugini dovuta ai suoi trascorsi nella Ternana, Serlupini riuscì a conquistare il pubblico biancorosso grazie ai suoi gol, tanto da essere soprannominato il “Lupo”. Le sue cinque reti contro la Ternana consolidarono il legame con i tifosi perugini, che cominciarono ad apprezzarlo come simbolo della squadra.
L’uomo dietro il calciatore: il ricordo della figlia Maria Pia
Maria Pia Serlupini, figlia di Armando e già consigliera comunale a Perugia, racconta come il padre abbia iniziato a giocare a calcio fin da ragazzo, calciando il pallone nella piazza del mercato di Bastia Umbra. La Ternana lo notò mentre giocava con il Ponte Felcino, ma per trasferirsi a Terni Serlupini dovette lasciare sia la fidanzata, che sarebbe poi diventata sua moglie, sia la scuola per geometri. A Terni si trovò subito a suo agio, godendosi le passeggiate in Corso Tacito e i momenti al caffè Pazzaglia, luogo di ritrovo dei tifosi e della squadra. Nel 1949, fu contattato dalla Lazio per un provino, ma la Ternana chiese una cifra troppo alta per il suo trasferimento, costringendolo a restare in rossoverde senza, però, alcun rimpianto.
La rivalità con la Ternana e il legame con il Perugia
Nonostante Serlupini abbia giocato sia per la Ternana che per il Perugia, Maria Pia ricorda come suo padre fosse legato più al Perugia, pur rispettando entrambe le squadre e la loro rivalità. Per lui, il derby non era un motivo di divisione, ma un’occasione sportiva di confronto. Conclusa la carriera calcistica, Serlupini continuò a essere presente nel mondo dello sport locale, allenando varie squadre umbre e prestando servizio come tenente dei vigili urbani, incarico che lo portava a garantire l’ordine pubblico anche allo stadio. La figlia ricorda il suo dispiacere per i frequenti scontri tra tifoserie rivali, che considerava inutili e distanti dallo spirito del derby.
Un aneddoto e la passione che ha accompagnato tutta la vita
La figlia Maria Pia racconta un aneddoto particolare riguardante la salute del padre. Da bambino, infatti, Serlupini aveva contratto la poliomielite, che gli aveva lasciato una gamba più corta. Curiosamente, proprio con quella gamba riuscì a segnare molti dei suoi gol, guadagnandosi dai tifosi del Perugia il soprannome di “cianca matta”. Questa caratteristica, anziché limitare il suo gioco, divenne un punto di forza che i tifosi amavano. Anche negli ultimi anni di vita, mentre combatteva con la malattia, Serlupini non rinunciava a seguire le squadre locali e avrebbe voluto continuare ad allenare, dimostrando un amore incrollabile per il calcio.
L’eredità lasciata a Bastia Umbra
Serlupini, scomparso nel 2009, è stato ricordato dal Comune di Bastia Umbra che, dieci anni dopo, ha intitolato il piazzale antistante lo stadio “C. Degli Esposti” alla sua memoria. La figlia Maria Pia ha ereditato la passione paterna per il calcio e per il Perugia, conoscendo diversi presidenti della società nel corso degli anni e allenando la squadra calcistica del consiglio comunale. Per lei, come per molti tifosi umbri, Serlupini resta un simbolo di dedizione e amore per il calcio, capace di unire le rivalità sportive in un unico sentimento di rispetto e passione per lo sport.