Nelle prossime ore diventerà ufficiale il divorzio di Jacopo Giugliarelli dal Perugia dopo otto anni. Di fatto esautorato dal ruolo di direttore dell’area tecnica biancorossa sin dal giorno dell’avvento di un dirigente importante come Mauro Meluso, il giovane direttore sportivo perugino avrebbe deciso negli ultimi giorni di mettersi da parte a causa della mancata identità di vedute relativamente all’esonero di Zauli, tecnico da lui scelto a suo tempo, ma non solo. Dopo Lucca Giugliarelli avrebbe ritenuto opportuno intervenire non sulla guida tecnica ma sulla squadra, certamente non priva di difetti ma anche molto al di sotto dei suoi reali valori nel rendimento anche dopo il primo cambio in panchina.
Un divorzio solo anticipato visto il contratto in scadenza il prossimo giugno, nonostante il rapporto di correttezza e rispetto con Meluso (la cui leadership decisionale non è masi stata in discussione) e l’apprezzamento manifestato anche da parte della attuale società nei confronti del giovane dirigente che in biancorosso arrivò dal Santa Sabina nel 2016, ereditò il Settore Giovanile nel 2020 sotto la gestione Santopadre compiendo con mezzi molto limitati un lavoro di grande spessore, lanciando una serie di giovani di valore (Giunti e Seghetti gli esempi più evidenti) fino all’investimento in prima squadra, alla creazione di un’area scouting capace di scovare all’estero elementi come Lewis e all’interesse di club come la Juventus che aveva provato a portarlo nel proprio settore giovanile. Un divorzio scontato sin dal cambio di proprietà del Perugia, al di là dell’interesse di alcuni club di Serie A che ne apprezzano la capacità e la competenza e vorrebbero portarlo nel proprio settore giovanile, come il Parma di Federico Cherubini o la Fiorentina di Roberto Goretti.
A proposito dell’area scouting che fa capo ad Alberto Marino, i collaboratori di Giugliarelli sarebbero destinati a restare nella struttura del club. Nelle prossime ore dovrebbe esse annunciata la risoluzione consensuale del contratto e le strade con Giugliarelli (che del Perugia, fattore da non trascurare, è anche tifoso) invece si divideranno dopo una stagione a dir poco travagliata, contrassegnata da probabili errori di valutazione ma soprattutto pesantemente condizionata dal cambio di proprietà: da una parte il ds perugino che seguirà altrove le orme del suo mentore Goretti, dall’altra il Perugia di Faroni che con Meluso e Cangelosi cercherà di rialzare la testa e rilanciarsi chiudendosi alle spalle un’altra delle porte rimaste ancora aperte sul passato.