Meluso: “Il Perugia farà il ritiro in Argentina. Mercato? Abbiamo un grande vantaggio”

Il direttore generale sportivo: "Sono molto contento che Cangelosi abbia accettato di rimanere, di averlo al mio fianco per cercare di portare il club in B. Penso sia la persona adatta"

Alla vigilia di Perugia-Pontedera, ultima giornata del campionato di Serie C e ultima gara stagionale per i biancorossi, è intervenuto in conferenza stampa il direttore generale sportivo Mauro Meluso. Ecco le sue parole.

“Nei prossimi giorni verrà confermato lo staff che c’è attualmente. Professionisti di grande livello. Abbiamo già programmato il ritiro di campionato, tra l’8 ed il 10 luglio ci troveremo a Perugia per fare le visite mediche e poi ritiro in Argentina in una sede spettacolare per poi fare ritorno in Umbria i primi di agosto. Stiamo pensando a come rinforzare la squadra secondo i principi di sostenibilità”.

“Abbiamo avuto un deficit che non possiamo permetterci più, leader che purtroppo ci sono e non ci sono. Parlo di Angella, Lewis, Dell’Orco. I leader devono essere quelli che poi riescono a suonare la carica. Ci sono mancati ma non è una scusa. L’anno prossimo dobbiamo avere anche giocatori che ci diano una certa tranquillità di rendimento”.

“Rivoluzione o puntare sul gruppo? Deve ancora finire il campionato, partiamo con un grande vantaggio. Siamo consci delle problematiche. Su Cangelosi crediamo moltissimo, si è calato subito nella realtà del posto. Ha capito subito le problematiche. In funzione dei prossimi due anni partiamo dal vantaggio di programmare con anticipo. Sicuramente ci saranno molti innesti. Non so quanti ma saranno considerevoli. Pensiamo che servano anche dei giocatori esperti, che diano continuità di rendimento. Non bisogna avere frenesia. Dobbiamo commisurare quello che facciamo in funzione agli obiettivi”.

“Certezze dalle quali ripartire? Ci sono giocatori che meritano di stare qui. Cambiamo in funzione dei nostri pensieri, non è che cambieremo tutti. Faremo una squadra che dovrà lottare fino alla fine per conquistare le primissime posizioni. Vincere in C è difficilissimo, l’obiettivo è farlo in due anni. Non parlo dei singoli, sarei un pessimo operatore di mercato se lo facessi”.

“Lavoreremo su un modulo in funzione del mercato che è il 4-3-3. Ma ciò non toglie che l’allenatore si dovrà sentire liberissimo di adottare tutti i sistemi che riterrà più opportuni. I moduli sono relativi, il significato più grosso lo dà l’atteggiamento mentale. Cangelosi è stato coerente in quello che ha dichiarato all’inizio. Avremmo potuto trovarci anche in una situazione simile alla Spal. Ad un certo punto eravamo quintultimi. Faroni è rimasto molto male dalla gara con il Campobasso ma comunque ci ha detto qualcosa”.

“Si sono riallacciati i contatti con l’entourage di Seghetti per il rinnovo. Ci dirà prima del ritiro se vorrà rinnovare o meno. Quando un giocatore vuole andare via è inutile trattenerlo. Ma ci sono dei principi: la volontà del club, del giocatore e del suo entourage e quello del club cedente che è la volontà principale”.

“Privilegiate operazioni a titolo temporaneo o definitivo? Dipende dalle occasioni. Alle volte ti trovi di fronte ad un bivio”.

“Fretta nel rinnovo di Cangelosi? Nessuna fretta. Abbiamo ritenuto l’allenatore idoneo a proseguire un’idea che aveva, a perseguire gli obiettivi che ci siamo dati. Sono molto contento che lui abbia accettato di rimanere, di averlo al mio fianco per cercare di portare il club in B. Penso sia la persona adatta”.

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