“Paghi e giochi”: l’inchiesta de Le Iene che coinvolge l’ex Grifo Salvatore Bagni

Promesse di titolarità in cambio di denaro, trattative in parcheggio e cifre da capogiro: così alcuni club aprirebbero le porte a calciatori privi di talento

Una busta con 30mila euro, una trattativa registrata in video e una verità scomoda che affiora con violenza nel mondo del calcio italiano. L’inchiesta trasmessa da Le Iene ha sollevato un vero e proprio polverone attorno alla figura di Salvatore Bagni, ex centrocampista di Perugia, Inter e Napoli, e oggi a capo – insieme al figlio Gian Luca – dell’agenzia di scouting Be GR8 Sport. Al centro del servizio, l’accusa più pesante: si può giocare in Serie C, anche nella Primavera, senza meritarlo. Basta pagare.

Il meccanismo: soldi in cambio di presenze

Nel servizio, l’inviato Luca Sgarbi si finge il fratello di un giovane calciatore privo di talento, alla disperata ricerca di un posto nel calcio professionistico. Contattato per un “aiuto”, Bagni spiega senza troppe reticenze come funziona il sistema: chi non è stato scelto dall’agenzia (e dunque non garantisce profitto sportivo) deve pagare. A lui, ai dirigenti, ai club.

“La Serie C non è un problema, assicura l’ex azzurro, elencando club (non trasmessi per motivi legali) dove avrebbe già inserito giocatori a pagamento, spaziando tra Serie C, B e perfino A. Aggiunge che un padre avrebbe versato 120mila euro in cinque anni a una società per far giocare il figlio.

Il nome della Vis Pesaro e l’incontro con il direttore sportivo

Nel corso della conversazione, Bagni cita apertamente la Vis Pesaro, affermando che lì il suo contatto – il direttore sportivo Michele Menga – avrebbe garantito un posto da titolare. Una volta avviata la trattativa reale, le telecamere delle Iene documentano l’incontro all’interno dello stadio Benelli di Pesaro, con la presenza di Menga, l’allenatore della Primavera (non filmato) e un terzo uomo non identificato.

Io ho già parlato con il mister, afferma Menga. Queste sono cose mie e sue. I ragazzi non devono sapere nulla. Quando gli viene chiesto se si tratti di una pratica diffusa, risponde con naturalezza: “Sì, è pieno. Lo fanno in Serie C, D, B e anche in A.”

I numeri dell’accordo

Bagni fissa la sua parcella: 30mila euro. Il direttore sportivo? 20mila euro. Modalità di pagamento? Cash o sponsorizzazione alla società, ma è chiaro che i soldi dati direttamente al direttore offrono “più soddisfazione. In cambio, la promessa di far giocare titolare il ragazzo, a prescindere dal merito sportivo.

La consegna della mazzetta e la rivelazione

L’incontro si conclude nel parcheggio dello stadio. Sgarbi consegna una busta con denaro finto a Bagni, che la ripone nella sua auto. Poco dopo arriva il momento della rivelazione televisiva, con l’inviato che si smaschera e contesta a Bagni il contenuto degli accordi. L’ex calciatore balbetta giustificazioni, poi si allontana, lasciando la busta con i soldi finti in auto.

Subscribe
Notificami
guest

5 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Domenica alle 18 allo stadio Curi il fischio d'inizio del match valido per il primo...
A strappare approvazioni la verticalità di Tumbarello, Joselito, Nwanege, il "nuovo" Matos, Broh, baby Perugini...
Offerto uno scambio con l'attaccante Gagliano ma il giocatore potrebbe preferire l'opzione-Perugia. Possibile inserimento di...

Altre notizie