Esposto uno striscione eloquente all’interno dello stadio, nel mirino l’Amministrazione che non ha impedito l’inagibilità del 50 per 100 per motivi di sicurezza. E un’altra domanda nasce spontanea…
Erano state annunciate, anche se non ufficialmente, novità per il mese di settembre relativamente al nuovo stadio Curi, in particolare sul reperimento di uno o più finanziatori. Ma su questo fronte tutto tace e forse anche questo ha avuto un peso. E mentre l’Amministrazione Comunale annuncia investimenti ed elenca i lavori effettuati sino ad oggi, molti altri interventi saranno a dir poco necessari per tenere in piedi il vecchio stadio, già oggi agibile solo al 50% per motivi di sicurezza e indipendentemente dalla pandemia. Così, i tifosi del Perugia hanno evidentemente deciso di essere loro a rompere il silenzio.
All’interno del ‘Curi’ è stato esposto nel primo pomeriggio uno striscione eloquente, indirizzato indiscutibilmente all’Amministrazione Comunale perugina e all’assessore allo Sport Clara Pastorelli. Uno striscione firmato ‘Ultrà curva Nord’, dunque da tutti i gruppi della Nord, uniti anche in questa battaglia.
La situazione e le motivazioni dei tifosi sono evidenti: nonostante tutto il tempo avuto a disposizione dall’Amministrazione proprio a causa del lockdown e della pandemia, i lavori di manutenzione straordinaria al ‘Curi’ non sono stati calendarizzati in modo da evitare che lo stadio venisse dichiarato inagibile per la metà della sua capienza a campionato in corso.
Un’altra questione, infine, nasce dall’esposizione di questo striscione: chi ha fatto entrare i tifosi all’interno dell’impianto per poterlo mettere? La domanda nasce spontanea anche e soprattutto alla luce di quel comunque immancabile ‘Santopadre vattene’ scritto sulla destra, a ribadire la contestazione alla società per motivi che esulano dalle questioni dello stadio.