Giocatore del Perugia prima, allenatore della Primavera del Cittadella poi. Ha raccontato: “Ho ancora impressa la faccia estasiata dei tifosi”. E su Alvini: “Mi piace l’identità della squadra”
Per sei anni giocatore del Perugia prima, poi un’esperienza da allenatore della Primavera del Cittadella. E’ Massimo Beghetto l’uomo scelto per la rubrica “l’ex di turno” nella rivista Match day program realizzata e distribuita in occasione delle partite casalinghe. L’ex grifone ha inciso il suo nome nella storia biancorossa grazie ad un gol (Perugia-Verona 3-2) che ha regalato una storica promozione in Serie A: “Un sogno. Arrivavamo da una rimonta incredibile in campionato – ha raccontato – , sapevamo che dipendeva tutto da noi e siamo andati in campo incitati da uno stadio pienissimo. Ho ancora in mente la faccia estasiata dei tifosi. Era la mia ultima partita con il Grifo: feci due assist per Negri e segnai un gol. Quella stagione ricordo ci furono tre cambi di allenatore ma alla fine si creò lo stesso la giusta amalgama. La svolta in quel campionato avvenne con la vittoria di Andria e quella in casa contro l’Avellino”.
Beghetto ha poi elogiato il modello Cittadella: “Con il passaggio da Venturato a Gorini la filosofia non è cambiata. Il direttore sportivo individua tra Lega Pro e Serie C i profili tecnici ma anche morali adatti al 4-3-1-2. La società è solida e affidabile e poi la piazza ha meno pressioni di altre”. E sulla squadra di Alvini: “Mi sta piacendo l’identità di gioco: non specula sull’avversario ma è propositivo”
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