Nei playoff segnò un gol che poteva avere un’importanza capitale, poi la beffa: ‘Ma resta la mia rete più bella’
Era un’assolata domenica di giugno, il 2 giugno 2013 per la precisione. Quel giorno il Perugia affrontava il Pisa in uno spareggio playoff per la B che avrebbe regalato insieme all’ultimo tuffo la più meravigliosa delle illusioni e la più atroce delle beffe. Parliamo del gol del 2-1 al 39′ della ripresa firmato dal francesino Julien Rantier, subentrato a Dettori al 14′ della ripresa, nonchè dell’incredibile gol del 2-2 definitivo ottenuto da Favasuli appena 30 secondi più tardi, una volta battuto il centro e mentre i grifoni ancora stavano esultando.
Ebbene oggi, a distanza di nove anni da quel giorno, il piccolo attaccante francese che in quella stagione con Camplone alla guida fu protagonista con 28 presenze e 4 reti all’attivo, ha annunciato l’intenzione di appendere le scarpette al chiodo, al termine di una lunga carriera che lo ha visto vestire le maglie di Nimes, Atalanta, Verona, Albinoleffe, Piacenza, Vicenza, Taranto, Perugia, Pro Piacenza, Bassano, Alessandria e Sudtirol e che ha vissuto la sua parabola discendente nei dilettanti con Vigor Carpaneto, Nebbiano Valtidone, Codogno e Agazzanese.
«Se guardo indietro vedo tantissime cose belle che restano nel cuore, anche grazie a molti sacrifici – ha dichiarato l’attaccante francese, oggi 39enne, al portale ‘sportpiacenza.it’ -. Vedo un bambino con una valigia piena di sogni che è riuscito a compiere un bel percorso lontano da casa, in un altro Paese. La gioia più grande? Ce ne sono state parecchie. Se devo sceglierne una dico l’esordio in Serie A nel 2003 in Atalanta-Como, perché era il coronamento di un sogno che coltivavo fin da bambino. Poi anche le convocazioni con le nazionali giovanili. Il gol più bello invece con il Perugia al Pisa nei playoff». Poteva entrare nella storia del Perugia, Rantier. Ma anche così in fondo un posticino non glielo toglie nessuno.