Lunga e approfondita intervista all’attaccante brasiliano per il bilancio di fine stagione: ‘Ci porteremo dentro l’amarezza per la fine di questa bellissima stagione per arrivare in alto’
‘C’è ancora tanta amarezza perché meritavamo di vincere. Sono contento per il gol che ho segnato ma abbiamo perso ingiustamente ed è dura da accettare. Siamo fieri, siamo usciti a testa alta. Sul gol di Santoro è stato stranissimo vedere fischiato un fallo di confusione. C’è il Var, l’arbitro può far finire l’azione e poi rivederla. C’è tanta amarezza, ce la porteremo dietro per tutta l’estate’.
Parola di Ryder Matos, 29enne attaccante brasiliano che nel giorno dei saluti per la conclusione della stagione ha rilasciato un’intervista ai quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione e Il Corriere dell’Umbria. ‘Il rammarico è grande – ha continuato Matos -, potevamo competere, contro le grandi siamo sempre stati all’altezza. Ma abbiamo poco da rimproverarci, abbiamo onorato la maglia. Ora vogliamo utilizzare la rabbia che ci è rimasta per il prossimo anno, quando ci impegneremo per arrivare in alto’.
I gol (‘so che dovrei farne di più’), Alvini (‘sa trasmettere serenità per farti dare il meglio. E’ un tecnico di grande energia e voglia, abbiamo tutti creduto fortemente nel suo modo di lavorare. All’inizio non è stato facile, ci vogliono intensità e aggressività, ma quando entri nel ritmo poi ti diverti’), i tifosi (‘da parte di tutta la squadra voglio ringraziarli per il grande sostegno, sono stati il 12º in campo. Me l’avevano detto che Perugia è una piazza calda, speriamo di dare loro ancora più soddisfazioni l’anno prossimo…’), Matos ha ripercorso l’intera stagione ei momenti difficili e i quelli più belli, prima di svelare: ‘Ho altri due anni di contratto e sono molto contento di stare a Perugia, mia moglie Alessandra e i bambini, Alexander di 6 anni e Rachel di 5, si trovano benissimo, hanno fatto tante amicizie. E poi la città è bellissima, storica, mia moglie frequenta sempre il centro che è un gioiello…’.
QUESTO E MOLTO ALTRO NELL’EDIZIONE ODIERNA DEI TRE QUOTIDIANI LOCALI