Aldo Agroppi si appresta a celebrare l’importante traguardo degli 80 anni il prossimo 14 aprile, un’occasione per riflettere su una vita intensamente vissuta all’insegna del calcio. La sua carriera ha attraversato diverse fasi: da calciatore a allenatore, fino a diventare un apprezzato opinionista. Questo percorso lo ha reso una figura emblematica nel panorama calcistico italiano, capace di suscitare emozioni contrastanti: ammirazione per chi ha apprezzato il suo carattere e le sue capacità, e antipatia per chi ha visto in lui solo il lato più irriverente.
La toscanità di Agroppi ha segnato profondamente la sua personalità pubblica, rendendolo un personaggio unico nel suo genere. Le sue battute, spesso dissacratorie, e i giudizi taglienti e lontani dai luoghi comuni, hanno caratterizzato la sua presenza nei media, facendo di lui un opinionista fuori dagli schemi.
Agroppi non dimentica i suoi inizi e le squadre che hanno segnato la sua carriera sia da calciatore che da allenatore. Il Torino prima, dove ha vissuto momenti indimenticabili, e poi il Perugia, rappresentano i due grandi amori della sua vita sportiva. “Sono stato capitano dei grifoni e il giocatore che con la mia esperienza ha aiutato a rendere la squadra competitiva anche per la serie A – ha ricordato Agroppi a La Nazione-. Proprio a Perugia sono diventato poi allenatore e da lì sono iniziati altri 25 anni della mia seconda vita, ovvero dal Pescara alla Fiorentina“.