Si è scritto e detto tanto in queste ore sulla imminente cessione del Perugia da Massimiliano Santopadre ai futuri padroni argentini capitanati da Javier Faroni.
Ed è evidente che la fine del vincolo del 30 agosto che era legato al contratto preliminare di vendita ha rimesso alcune delle carte della trattativa in tavola, portandola sulle montagne russe. Ecco il perché della fuoriuscita di tante notizie, a volte vere e a volte incontrollate. Ci sarebbero stati momenti di frizione, come è naturale nel gioco delle parti di una trattativa per la proprietà di un club, momenti che avrebbero portato a un raffreddamento con gli argentini, prima presenti con costanza in sede e negli ultimi giorni spariti dai radar.
Momenti che però che ora sarebbero superati con le parti che si sarebbero riallineate sulla possibilità del closing imminente, che si può dare per probabile ma non sarebbe saggio dare per scontato. La firma potrebbe arrivare nelle prossime ore in corrispondenza del ritorno di Javier Faroni e di Pierpaolo Triulzi dall’Argentina, più probabilmente venerdì rispetto a giovedì e senza escludere la possibilità che si vada a finire a lunedì della prossima settimana.
Diciamolo: sarebbe del tutto fuorviante pensare ad una rinnovata volontà di non vendere da parte di Santopadre. Tanto è vero che pare proprio che tra le carte in tavola rivisitate ci sia la possibilità di una cessione non più dell’80 ma del 100 per 100 delle quote, questione agenzia delle entrate permettendo. Cosa che naturalmente rimetterebbe in ballo proporzionalmente anche il prezzo finale di vendita e getterebbe qualche ombra sul progetto sportivo in atto, partito con il vento in poppa. Staremo a vedere. La data, l’ora, la sede dell’atto? Potrebbero non essere stati ancora decisi, probabilmente si improvviserà a seconda delle disponibilità dei protagonisti, Santopadre, argentini e ufficiali di gara. Ma ormai è in arrivo il momento della verità.