Numeri da registrare e di cui prendere nota in vista del girone di ritorno per comprendere dove il Perugia dovrà cambiare e quali sono invece i pochi punti di forza da mantenere. Il girone di andata e l’anno solare d’altro canto sono stati chiusi con 5 sole vittorie (appena il 25% delle partite disputate), 8 pareggi (il 40%) 7 sconfitte (il 35%), davvero troppe. Un dato che salta subito agli occhi è l’assoluta incapacità della squadra di Formisano prima e Zauli poi di realizzare filotti di vittorie: dopo ognuna delle 5 vittorie, infatti, non è mai arrivato il bis, mentre la serie utile più lunga di risultati (intesi come vittorie e pareggi insieme) è stata di appena 3. Anche i pareggi, paradossalmente tanti, non hanno trovato continuità: al massimo ne sono arrivati 2 consecutivi.
Il cambio da Formisano a Zauli un effetto lo ha ottenuto: la conclusione dell’altalena. Con Formisano infatti il Perugia si è trovato al terzo posto (seconda giornata) o addirittura al diciassettesimo (sesta giornata), per poi riscalare fino all’ottavo (decima giornata) e chiudere l’esperienza al tredicesimo (undicesima giornata, il ko con il Milan Futuro). Con Zauli invece la classifica è rimasta più o meno ferma: il suo Perugia è sempre stato dodicesimo, tredicesimo (la posizione attuale dopo 20 partite) o al peggio quattordicesimo.
Montevago (8 reti) ha segnato da solo un terzo delle reti della squadra (il 32%) che sono arrivate più nei secondi tempi (16, il 64%) che nei primi (9, poco più della metà, il 36%). Ben 15 dei 24 gol segnati dai grifoni sono arrivati nell’ultima mezz’ora delle partite, ovvero dal 60′ al 90′. Mentre molto significativo è anche il dato dei gol subiti, per la stragrande maggioranza nei primi tempi (15, il 61,5%), rispetto ai secondi tempi (10, il 38,5%). I gol sono arrivati con le seguenti modalità: 9 di destro e 7 di sinistro (meglio solo la Ternana a 14), solo 3 di testa (ben 13 squadre del girone hanno fatto meglio) dove evidentemente manca qualcosa. A segno sono andati 11 giocatori diversi (solo Ternana, Torres, Pescara e Vis Pesaro hanno fatto meglio), ma sono appena 2 i gol dei difensori, solo 6 quelli dei centrocampisti e invece 17 quelli dei giocatori offensivi.
Molto importante per comprendere pregi e difetti del Perugia sono i risultati ottenuti una volta in vantaggio oppure in svantaggio. Il Perugia è andato avanti sugli avversari in 7 occasioni ed ha ottenuto 5 volte la vittoria e 2 volte il pareggio, in queste 7 occasioni sono arrivati 17 punti alla media di 2,43 a partita. Di contro, i grifoni sono andati sotto ben 11 volte e sono arrivati solo 4 pareggi in rimonta e ben 7 sconfitte, solo 4 punti alla media di 0,36 a partita. Ergo, la squadra biancorossa non ha capacità di reazione e di cambiare passo, oppure di forzare situazioni consolidate come può essere una difesa munita, chiusa e determinata. Mentre è in grado invece, una volta passato in vantaggio, di chiudere spazi e togliere respiro agli avversari portando a casa il risultato.
Il Perugia è la squadra che ha impiegato più giocatori nel girone (ben 30 come la Spal) dopo il Milan Futuro (31) e di questi sono addirittura 8 i giocatori della rosa cresciuti nel Settore Giovanile di casa (Seghetti, Giunti, Polizzi, Souarè, Agosti, Viti, Lickunas e Yimga), di più ne hanno solo Milan Futuro, Ascoli e Spal. E significativo è il numero delle presenze messe insieme in Serie C dai giovani cresciuti in casa: quelle dei giovani del Perugia sono 128 tra l’anno scorso e quest’anno, di più ne hanno solo i giovai del solito Milan Futuro (189).