Perugia-Carpi, Zauli: “Godiamocela questa vittoria, altrimenti diventa dura. Dell’Orco il mio leader”

Il tecnico a cuore aperto dopo l'1-0 al Carpi: "Ci è venuto il braccino del tennista ma non dite che non avremmo meritato di vincere perchè non ci sto. Matos? E' al centro della squadra"

Il finale al cardiopalma non deve togliere al Perugia i meriti che ha. E’ questa la sostanza del messaggio di Lamberto Zauli al termine della partita vinta contro il Carpi al Curi nell’anticipo, prima a Umbria Tv e poi davanti alla stampa. “Nel primo tempo, una squadra abituata a palleggiare non ha mai palleggiato – ha esordito il tecnico biancorosso -. Nel primo quarto d’ora della ripresa avremmo potuto fare il secondo gol. da una punizione su calcio lungo il Carpi ha avuto un calcio d’angolo e Gemello ha fatto un miracolo, poi il rigore, nasce su un errore tecnico che può succedere. Ma dire che il Perugia non ha meritato la vittoria è troppo”.

Zauli ha sottolineato il concetto: “Dopo il vantaggio, nel quarto d’ora successivo la squadra ha ripressato altissima. Poi è chiaro che dobbiamo migliorare senza ridare pigolo a un avversario in difficoltà, palleggiare meglio, ci è mancato quello. Abbiamo messo in pratica però azioni molto più verticali rispetto a Ferrara, contro una squadra che difendeva in maniera diversa e ci permetteva di palleggiare di più, non a caso molti dei loro sono stati ammoniti e loro sono andati in difficoltà, situazioni importanti in cui la squadra si è comportata bene. Poi avremmo meritato il secondo gol soprattutto con Giraudo, che ha avuto un’occasione immensa a 20′ dalla fine e fino lì non ricordo azioni del Carpi. Poi abbiamo avuto paura di pareggiarla, c’è stato il rigore parato, quando sei in apprensione hai meno coraggio a pressarli in avanti. Non nego l’importanza degli interventi di Gemello, determinanti, ma con i se ed i ma non si fa la storia, allora anche Giraudo se avesse segnato… Non sono d’accordo se dite che il Carpi ha fatto tante azioni per portare via punti dal Curi”.

Zauli vuole ringraziare la squadra e in particolare chi l’ha guidata. “Per noi ora la vittoria pesa, ci viene il braccino del tennista, ma la squadra ha lottato sulle palle sporche e mi piace sottolineare la partita di Dell’Orco, un leader che ha giocato 95′ col ginocchio gonfio, che non giocava da maggio, che trascina gli altri, con lui e Riccardi abbiamo  subito pochissimi tiri in due partite. Il rigore pesa ma non trovando il secondo gol è bastato un episodio per perdere un po’ di sicurezza. Cisco? Dovrà fare molto di più, è stato fermo tre mesi e non è ancora pronto e non ha il ritmo, ci vuole tempo ed allenamenti, spezzoni di partita per ritrovare quello che per noi è un giocatore importantissimo”.

Poi lo sfogo: “Quando vinciamo godiamocela altrimenti diventa davvero difficile. Le rifiniture tra Ferrara ed oggi avremmo dovuto farle meglio. Nei ragazzi vedo lo spirito di voler essere squadra, stiamo trovando un po’ di continuità. Vedo una crescita esponenziale di come stiamo diventando gruppo. Gemello è stato provvidenziale, abbiamo meritato di vincere. Poi la squadra forte è quella che chiude le partite, che sfrutta immediatamente tutte le occasioni che ha ricreato, e noi abbiamo avuto due-tre occasioni importanti per chiuderla. Se la chiudi, il pathos finale neanche c’è. Archiviamo questa partita, non possiamo guardarci indietro. Ora il derby a Gubbio che lotta come noi per entrare nei playoff”.

Sulla situazione del campionato: “Comincia il girone di ritorno, le squadre di testa cominciano a perdere qualche punto. Il girone di ritorno è un altro sport, i margini di errore sono minimi. A Gubbio andremo con la stessa determinazione. Matos? Da quando sono arrivato l’ho messo al centro della squadra. E’ un giocatore importante, lo spingo a voler essere più determinante. Deve avere la voglia di mettere sempre la firma sul risultato. La cosa che mi è piaciuta di più è come è stata interpretata la partita. Con voglia, spirito di sacrificio. Ci sono tanti aspetti positivi. Poi è chiaro che ci sono cose da migliorare. E’ arrivata una grande vittoria facendo tante cose fatte bene”.

Il finale è un messaggio alla squadra: “Da quando sono arrivato sento parlare i ragazzi anche inconsciamente in maniera un po’ negativa, e questa cosa non mi piace. Solo noi possiamo cambiare la nostra idea. Vogliamo essere ottimisti. La vittoria può servire a togliere nella nostra testa il pensiero negativo, il pessimismo che ci si porta dietro. Stiamo lottando per cercare di migliorare. Sotto l’aspetto fisico non ho mai visto una squadra in difficoltà. E’ una vittoria che ci gratifica e che ci migliora la classifica. Dell’Orco? Stasera me lo porterei a casa, mi emoziona. E’ un leader, un giocatore che non gioca da maggio, che ha un ginocchio grande come una testa, non a caso ho fatto scaldare Amoran prima della partita e per tutta la partita. Ma non è uscito, ha guidato tutti fino alla fine. Morirei per uno come Dell’Orco. Sono felice di averlo conosciuto, mi trasmette orgoglio, mi tolgo il cappello. Chapeau”.

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