Joselito: “A Perugia la mia rinascita. Una piazza così non può restare in C”

Il centrocampista spagnolo a La Nazione: "Qui c’è storia, pubblico e amore verso il calcio. C'è tutto per salire. Cangelosi? Mi trovo bene con lui"

José Antonio Gómez Márquez, meglio noto come Joselito, è stato una delle poche note liete della stagione del Perugia. Classe 2004, nato in Spagna, a soli 7 anni è entrato nella cantera del Siviglia, dove ha iniziato a sviluppare quelle qualità tecniche e tattiche che lo caratterizzano oggi. A 15 anni ha fatto il salto al Coria, dove ha giocato sotto età con la Primavera e poi ha collezionato 23 presenze in prima squadra.

L’estate del 2020 ha segnato un momento cruciale per la sua carriera, con il passaggio al Verona, che è riuscito a superare la concorrenza di club come Fulham, Betis e Real Sociedad per assicurarsi il giovane talento. Tuttavia, alcuni problemi recenti con il club veneto hanno portato al suo trasferimento a titolo definitivo al Perugia nel mercato di gennaio, con il Verona che ha mantenuto il 30% su una futura rivendita.

L’impatto con il mondo Perugia: una rinascita personale

Dopo mesi di poca continuità, Joselito ha trovato nel Grifo l’occasione per rilanciarsi. L’impatto è stato bello. Era un po’ che non giocavo. È stata la mia rinascita, ha dichiarato il giovane regista a La Nazione, sottolineando quanto il clima appassionato di Perugia gli ricordi quello della squadra della sua città natale. Qui c’è storia, pubblico e amore verso il calcio, ha aggiunto, evidenziando l’importanza di giocare in una piazza calorosa e ambiziosa.

Joselito ha mostrato da subito una forte personalità, un aspetto fondamentale per chi, come lui, è chiamato a dirigere il gioco. “Il calcio è la mia vita, il mio lavoro e non devo avere paura. Se vuoi fare il play devi avere personalità, ha affermato.

Un centrocampista versatile in continua crescita

Nonostante sia cresciuto come mezzala e trequartista, Joselito si è reinventato come playmaker, grazie anche all’intuizione del suo ex allenatore Corrent al Verona. Mi piace giocare nel centrocampo a tre, perché da play sei tu che fai girare la squadra, mi piace avere il pallone, ha spiegato. Tuttavia, è consapevole di dover migliorare ulteriormente, soprattutto nel contributo offensivo: Devo ancora crescere fisicamente e vorrei fare più assist. I gol? È da un po’ che non segno, ma con il Sestri Levante ho fatto segnare Montevago, ha raccontato.

Il suo rapporto con l’attuale tecnico del Perugia, Cangelosi, sembra essere positivo: Mi trovo bene con lui, ha idee chiare e mi chiede di velocizzare il gioco. Mi piace avere la palla sui piedi, ma devo imparare a fare le scelte più rapidamente”.

Obiettivi futuri e ambizioni personali

Guardando al futuro, Joselito ha le idee chiare: Spero di andare in Serie B. Perché una piazza come questa non può stare in C, c’è tutto per salire. Tuttavia, è consapevole che la squadra dovrà fare un salto di qualità, soprattutto nelle partite in trasferta, dove spesso è mancata la mentalità vincente.

Infine, quando gli viene chiesto chi lo ha impressionato di più in squadra, non ha dubbi: Dell’Orco e Angella. Giocare con loro mi è sembrato fin troppo facile. Poi Amoran per la forza fisica e Kanoute per l’abilità nell’uno contro uno”.

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