Di Livio rilancia il Grifo: “Lavorate bene e tornate in alto, questa gente lo merita”

"Quella vittoria della C2 con tanti futuri grandi protagonisti fu una cosa indimenticabile. Il Perugia merita altre categorie e deve tornarci"

Era forte,. fortissimo. Si vedeva a occhio nudo che Angelino Di Livio, una volta vinto il campionato in maglia Perugia nella stagione ’87-88 riportando il Grifo in Serie C, avrebbe spiccato il volo. Era un’ala formidabile, piccolo, tosto, tecnico e veloce, ma chi avrebbe scommesso su una carriera di così alto e costante livello, su tutti quei trionfi in Nazionale e nella Juventus? Vederlo dentro il Curi festeggiare i 120 anni del Grifo e mostrare la sua riconoscenza per la maglia biancorossa, lo denota ancora una volta dal punto di vista umano, ben sapendo come negli anni ha continuato a coltivare importanti amicizie perugine, senza mai staccarsi veramente e continuando a seguire le alterne vicende del club che lo lanciò.

Tanti auguri a questa gloriosa società – attacca -, la ringrazio per quello che ha fatto per me e per altri compagni e colleghi, è una festa importante che dimostra come il Perugia meriti di stare in altre categorie, gli faccio un in bocca al lupo di cuore e mi auguro che in questi anni si possa lavorare bene perchè questa gente sugli spalti parla da sola. Bisogna riportarli nelle categorie che meritano”.

Non dimentica nulla Angelino. “Vincere la C2 e tornare in C quell’anno tanti anni fa dopo tutto quello che era successo, con mister Colautti, Ravanelli, Giovanni Bia, Nofri e tanti altri è stato indimenticabile. Fu una stagione bellissima, molto importante, la gente riempiva lo stadio e molti ci seguivano anche da fuori”.

Chiusa la carriera, Di Livio sta vivendo una seconda giovinezza come opinionista sulla Roma e sulla Nazionale. “Non voglio usare parole pesanti ma ancora una volta abbiamo fatto un po’ ridere tutto il mondo, mi riferisco agli azzurri, non possiamo essere questi, non solo in campo ma anche per quello che è successo fuori. La maglia della Nazionale è una cosa seria, non è giusto, chi la porta deve lottare contro tutto e tutti. Speriamo di avere toccato il fiondo e che possiamo ripartire con grande onore. La Roma? Gasp mi piace molto, poteva stare benissimo a Bergamo e fare ciò che voleva invece si è andato a confrontare con una realtà molto difficile dopo avere portato l’Atalanta ai massimi livelli, complimenti a lui”.

 

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