Nel momento in cui Sylla ha servito Kouan sulla sinistra, minuto 93 di Pescara–Perugia, la squadra di Formisano era in pressione alta 4 contro 4. Basterebbe questo per spiegare come la fortuna, se davvero esiste, premia gli audaci e chi se la va a cercare, nella fattispecie i grifoni che all’Adriatico hanno cercato la vittoria fino all’ultimo secondo.
Rocambolesca finchè si vuole, l’autorete di Di Pasquale (Cudrig era solo davanti a Plizzari e senza l’intervento scomposto del difensore avrebbe ricevuto palla) ha regalato tre punti meritati, al cospetto di Zeman che con lo schieramento del primo tempo (centrocampo fisico con De Marco e Franchini) ha dimostrato di temere, a ragione, i grifoni e non a caso non è riuscito a sciorinare calcio e occasioni come al solito.
Il Perugia ha opposto al Pescara una prestazione coraggiosa, rischiando solo quando ha abbassato il ritmo (finale di primo tempo) e cercando la vittoria con costanza come con la Lucchese. I conti sono semplici: sei punti in tre partite con due vittorie e un ko, Formisano sta mettendo in pratica quanto la società gli aveva chiesto. Ovvero rischiare, a costo di perdere qualche partita, pur di vincerne qualcuna in più tentando di raddrizzare stagione e classifica dopo avere lasciato per strada troppi punti a causa dei pareggi. E il terzo posto solitario e è lì a testimoniare che la strada è giusta.