Perugia–Pontedera, la partita che poteva essere e non sarà. Poteva essere una sfida-playoff per i grifoni, che invece non hanno saputo uscire dal buco nero delle trasferte e facendosi battere anche a Campobasso hanno lasciato il pass per gli spareggi proprio alla squadra toscana, che al Curi arriverà per una passeggiata di salute o poco più e non certo per una sfida di qualsiasi rilievo. Per dirne una, c’è da aspettarsi che i toscani facciano riposare i giocatori in diffida in vista dei playoff. sarebbe più che logico e comprensibile.
Ma pur avendo perso di gran parte del suo significato, Perugia-Pontedera resterà comunque la sfida tra due storici “secondi” che oggi sono diventati titolari delle rispettive panchine, Leonardo Menichini (tra l’altro un ex della lontana ma indimenticata stagione ’99-2000) e Vincenzo Cangelosi che hanno legato le loro carriere in maniera indelebile ai nomi di Carletto Mazzone e Zdenek Zeman. A sottolinearlo è l’edizione odierna de La Nazione, che regala così un minimo motivo di interesse all’ultima di campionato.
Perchè Menichini, che è stato l’ombra di Mazzone a Cagliari, Roma, Napoli, Bologna, Perugia e Brescia, è ormai un veterano della categoria che ha fatto tesoro del modo di intendere il calcio del sor Carletto, proprio come Cangelosi ha ereditato la filosofia del boemo. I due si sono già sfidati tante volte proprio da secondi dei rispettivi maestri. Stavolta in palio non ci sarà nulla, per il Pontedera una tappa nei avvicinamento agli spareggi e per il Perugia il mesto addio ad un campionato dimenticabile. Ma domenica alle 16,30 il Curi vivrà se non altro il confronto tra due linee di pensiero e mentalità così diverse e insieme rilevanti.