Il doppio ex ha parlato della sfida di domani a Salerno e del mentore, oggi tecnico granata. “Che squadra quel Perugia 2004-05”.
Solo pochi giorni fa Guglielmo Stendardo è passato da Pian di Massiano per seguire una seduta d’allenamento del Perugia di Nesta e salutare il Dt Goretti. Domani il Grifo sfida la Salernitana e l’ex difensore, oggi avvocato e procuratore sportivo, ha vestito entrambe le maglie. “Bei tempi – ha ricordato Stendardo ai microfoni dell’emittente campana Radio Alfa -. A Salerno ho giocato due anni prima di arrivare in Umbria in un periodo particolare, fu un’annata disastrosa dopo l’esonero di Zeman e l’arrivo di Varrella. Però ho conosciuto la città di Salerno e mi diede modo di rilanciarmi. Mi è dispiaciuto andar via, ma poi andai a Catania e Perugia con Gaucci”.
Stendardo con il Grifo ha vissuto la stagione dei record di Colantuono con 39 presenze e 3 gol. “Quel Perugia era una squadra molto forte che poteva vantare calciatori come Mascara, Sedivec e Ravanelli. Perdemmo in finale play off, poi fallimmo così come il Torino che ci aveva battuto. Per me fu comunque un campionato positivo perché poi andai alla Lazio e ho iniziato una carriera in Serie A”.
L’attuale tecnico della Salernitana ha segnato la carriera di Stendardo. “Ho avuto la fortuna di essere allenato da Colantuono, è istintivo ma molto preparato. In un campionato equilibrato e difficile come la Serie B di oggi è il valore aggiunto per la Salernitana: ha esperienza e sa come tirare il meglio dai suoi giocatori. La squadra secondo me è costruita per ottenere i play off, ho visto recentemente il mister che è ottimista e ci crede. La Salernitana con l’aiuto dell’Arechi può ottenere il massimo obiettivo”.