L’uomo del fiume a Tele Radio Stereo di Roma ha raccontato un aspetto fondamentale dei primi anni del suo Grifo: “Sabatini ha una sensibilità incredibile per i talenti. Abbiamo visto in anteprima veri fenomeni futuri. Anche Santana, Mancini…”
“Quello che conta nello scouting è avere la sensibilità giusta”. Questa è la sintesi del discorso fatto da Serse Cosmi, ospite a Tele Radio Stereo, partendo dal Genoa e soffermandosi molto sul Grifo. Proprio a proposito del suo primo Perugia, l’uomo del fiume è andato a snocciolare gustosi retroscena: “Passavo le notti con Alessandro Gaucci a vedere i campionati argentini. Alcuni giocatori poi riproposti in campo, erano una bruttissima copia di quello che notavi. Calciatori come D’Alessandro in Argentina sembravano i nuovi Maradona, poi ti rendevi conto delle difficoltà che avrebbero potuto avere nell’adattarsi ai campionati italiani”.
Cosmi ha speso belle parole anche per un altro ex grifone con il quale ha condiviso diversi anni della sua esperienza professionale: “Walter Sabatini come talent scout, per me, è il migliore in Italia. Ha una sensibilità che gli permette di capire l’adattamento, le capacità e le possibilità dei calciatori anche attraverso i filmati. Nei suoi anni a Perugia faceva da spola tra un campo dove allenavo la prima squadra e uno dove almeno una volta a settimana venivano giocatori in prova. Molti neanche li vedevo”. A Perugia in quegli anni passarono, infatti, calciatori dall’alto valore che diventarono importanti a livello internazionale: “Tra i nomi che visionammo, anche calciatori come Santana e Mancini. Alcuni non vennero tesserati per motivi economici, altri per motivazioni diverse. Avevamo visto anche Kaka che nel 2003 era già molto ambito ma le squadre italiane tentennavano parecchio per prenderlo. Il nostro scouting però era principalmente interregionale, e ci permise di vedere giocatori come Di Loreto che giocava con l’Arezzo, Pieri con il Grossetto, Baiocco e Liverani con la Viterbese”.