Dopo 12 anni di calcio e sette di Grifo, Santopadre comincia a tracciare i primi bilanci del suo rapporto col mondo del calcio. E lo fa nel corso di una intervista in cui ricorda i colpi buoni e quelli meno buoni della sua carriera.
“Io entro nelle trattative soprattutto per la parte economica: non mi sento un conoscitore di calcio tale da poter decidere quale calciatore prendere. Sono tutte difficili, poi alcune vanno bene altre meno. Penso a Politano e il primo Verre, in cui abbiamo avuto intuizioni formidabili. Poi anche casi meno fortunati, come Taddei e Bianchi. Ma comunque mai delusioni dal punto di vista umano“.
“Lo stesso Di Carmine fu una trattativa non semplice: lui usciva da un periodo non eccezionale e a suo modo poteva essere una scommessa. Così come Spinazzola ad esempio o lo stesso Conti. Tutti giocatori che ci hanno dato poi grandi soddisfazione“. Le dichiarazioni di Massimiliano Santopadre nell’intervista rilasciata a Gold Italia Tv.
“L’errore che non rifarei? Ho perso i miei primi 3-4 anni di presidenza perché non ho capito subito quanto fosse importante la politica nel calcio e la politica del calcio”.