Il giovanissimo attaccante ivoriano che esplose in biancorosso tre anni fa, ricorda l’esperienza perugina e parla della sua esperienza in Turchia.
Da semi sconosciuto, Jean-Armel Drolè in poco tempo divenne a Perugia una delle sorprese del campionato di serie B, grazie soprattutto a Pierpaolo Bisoli, che spesso e volentieri lo lanciava nella mischia per scompaginare le difese avversarie. Per lui, in biancorosso, 32 presenze e due gol. Esattamente due anni fa, a metà stagione, mentre nel frattempo in panchina era arrivato Bucchi, lasciò l’Umbria e l’Italia per trasferirsi in Turchia, all’Antalyaspor.
La scorsa stagione l’esterno offensivo ha giocato in prestito all’Ümraniyespor, con cui ha totalizzato 22 presenze e 10 gol. Quest’estate è tornato all’Antalyaspor (11 presenze e 1 gol): “All’inizio giocavo molto e ho anche segnato in coppa, poi mi sono fatto male e ho saltato alcune gare – racconta il ragazzo a CalcioEuropeo – da quando sono rientrato sono sempre partito dalla panchina e subentrato a gara in corso. Abbiamo appena terminato il ritiro. Il 15 giochiamo in Turkiye Kupasi, mentre il 20 ricomincia il campionato“.
“Antalya mi ricorda Palermo. È una città con sole e mare, si vive molto bene. Seguo sempre il Perugia: sono tuttora rimasto in contatto con i dirigenti e con il presidente Santopadre. Ricordo con piacere Bisoli. È stato come un padre, mi ha dato fiducia. E per lui, che era reduce da una promozione in A conquistata con il Cesena, non era facile puntare su un ragazzo del vivaio. Proprio lì è avvenuta la svolta per me, il mio sogno è divenuto realtà, ho trascorso dei momenti indimenticabili. Non dimenticherò mai Perugia“.