Il Benevento di Bucchi passa al ‘Curi’ al termine di una sfida ricca di reti ed emozioni (4-2). A decidere sono gli episodi, tutti favorevoli ai campani, ma ancora una volta il Perugia ha molto da rimproverarsi
Il Benevento passa al ‘Curi’ con un risultato roboante, un 4-2 incredibile e sinceramente eccessivo alla luce di quanto visto in campo oggi al ‘Curi’. Il Perugia ha tre gravi colpe da rimproverarsi: non avere saputo sfruttare, sul 2-1, il momento a dir poco difficile di un avversario che era alle corde per spedirlo al tappeto; avere permesso sul 2-2 la rete del 2-3 a Coda lasciandolo battere troppo facilmente (responsabilità assortite tra Mazzocchi e Sgarbi al limite) e avere fallito, sul 2-3, l’occasione del pareggio per colpa di Verre che, pur in fuorigioco, ha egoisticamente rubato palla a Sadiq a porta sguarnita. Gli altri tre gol il Benevento li ha ‘trovati’: il gol del 2-2 di Caldirola è stato, colmo di sfortuna, l’apice di una incredibile carambola tra Han e Sadiq, grandi protagonisti in positivo nella fase offensiva e autori di gol e prestazioni; poi i due rigori di cui il primo dubbio (anche se il fallo di mano c’è stato, il braccio di Sgarbi era lungo il corpo) e il secondo provocato da un intervento discutibile in ogni senso (anche a favore) di Gyomber su Buonaiuto.
Inutile l’impressionante serie di occasioni gettate al vento sul 2-4. Risultato finale: il Benevento degli ex trionfa al ‘Curi’ e lancia la rincorsa alla A; i grifoni tornano all’ottavo posto, l’ultimo utile per i playoff, con un solo punto di vantaggio sullo Spezia e uno di svantaggio sul Cittadella. Nulla è perduto ma le tante, troppe delusioni quando è il momento di fare il salto non possono non fare riflettere sulla reale consistenza di questa squadra, sulla mancanza di equilibrio tra i reparti dovuta alla scarsa esperienza di troppi elementi, rispetto alle avversarie più titolate.