Nel giorno del suo compleanno l’indimenticato libero dell’Olanda, che giocò anche con la maglia dei partenopei, rievoca i momenti salienti della sua carriera. Con un pensiero a quella vittoria del Grifo al San Paolo.
“Mi sento come a 50 anni – dice il neo 70enne Ruud Krol a Il Napoli On line – vado in palestra ogni volta che posso, e, se non fosse per il ginocchio che si ruppe quando ero nel Napoli e che ogni tanto fa male, andrebbe tutto bene“. Tanti ricordi del periodo partenopeo anche se ne cita solo uno, il più amaro: “Quella sconfitta col Perugia resta uno dei miei incubi. Pure se avessimo giocato altri 3 giorni, non avremmo mai fatto gol“.
Poi sugli allenatori di ieri e oggi: “Michels? un vero genio: entrava in ognuno di noi e puntava tutto sul lavoro. Ed era durissimo, altro che leggero. Certe volte, con la partita alla sera, ci costringeva alla mattina a partite di calcio tennis. In palio c’erano i soldi delle multe. Perché chi arrivava tardi a un allenamento, non aveva sconti. Crujff, il talento più puro con cui io abbia giocato. Ma da tecnico, innovatore vero. Oggi Guardiola è avanti agli altri, ma anche il Liverpool di Klopp mi attira e il Napoli di Sarri ha tracciato un percorso illuminante. Poi, come si fa a non avere stima di Allegri?“.
“Nel calcio non è detto che vinca sempre la squadra migliore. Ma gli allenatori hanno il dovere di far giocare le squadre bene. Perché non è un caso se un po’ tutti si stancano a vedere giocare le squadre di Mourinho e in pochi si annoiano a vedere giocare le squadre di Sarri“.