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Perugia, 26 agosto 1979: nasce lo sponsor di maglia. Ecco il quarantennale

Cade oggi il quarantesimo anniversario da Perugia-Roma di Coppa Italia, quando i grifoni di D’Attoma scesero in campo esibendo il marchio ‘Ponte Sportswear’. Una forzatura per arrivare a Paolo Rossi destinata a sconvolgere il calcio italiano

Sono trascorsi quarant’anni. Anzi, cade proprio nella giornata di oggi, lunedì 26 agosto 2019, il quarantennale di un evento che cambiò, anzi sconvolse il calcio italiano, rivoluzionandolo al punto da portarlo ad essere quello che è ancora oggi. Parliamo della prima sponsorizzazione di maglia della storia: quel giorno il Perugia scese in campo contro la Romain Coppa Italia con un piccolo marchio sul petto all’altezza dello scudetto col grifone, il marchio Ponte Sportswear.

La mente geniale di Franco D’Attoma aveva partorito l’escamotage per riuscire a finanziare l’acquisto della stella assoluta del calcio italiano di allora, Paolo Rossi, appunto quello di farsi sponsorizzare da un’importante azienda locale, reperendo così i 700 milioni necessari al prestito. D’Attoma si accordò col gruppo alimentare IBP (Buitoni-Perugina) da cui ne ottenne 400. Un evento epocale, allora contrastato dai vertici della Federazione e dalle componenti più conservative del nostro calcio, ma che avrebbe ben presto preso piede a tutti i livelli, trasformando il mondo del pallone in maniera irreversibile.

Il logo dello sponsor ufficiale (Pasta Ponte), in realtà quel giorno venne ‘mascherato’ da fornitore tecnico (Ponte Sportswear) per ovviare ai regolamenti federali in vigore all’epoca, che ancora vietavano simili accordi pubblicitari; lo stesso Paolo Rossi, già vincolato da un precedente accordo pubblicitario a livello personale, sempre nel settore agroalimentare con la Polenghi Lombardo, nell’occasione fu l’unico giocatore biancorosso a non poter esibire lo sponsor sulla maglia.

Inizialmente la Federazione – come riporta Wikipedia – non tollerò questo escamotage e multò la società biancorossa per 20 milioni, imponendo inoltre l’esclusione dalle divise perugine del logo Ponte prima dell’inizio del campionato; tuttavia D’Attoma, a sua volta squalificato, non mollò e proseguì nei suoi intenti commerciali, apponendo il nome dello sponsor sopra tute e altri indumenti di gioco dei biancorossi nonché, in maniera pionieristica, perfino sulle reti e sull’erba dello stadio ‘Renato Curi’. Pochi mesi dopo, al termine d’una discreta trafila burocratica, la Lega Nazionale Professionisti autorizzò infine il Perugia a scendere in campo col marchio pubblicitario sulle maglie; il “secondo” debutto dello sponsor — stavolta coi crismi dell’ufficialità — avvenne in Serie A il 23 marzo 1980.

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