Il terzino racconta le emozioni degli ultimi mesi: “Grande dolore la scorsa estate. Non sono scappato e ora ci meritiamo questa gioia. Con i tifosi avremmo vinto prima. Il tecnico mi ha aiutato nei momenti difficili”
Aleandro Rosi è uno di quei grifoni che non ha mollato la nave mentre stava affondando. Il terzino è rimasto in Serie C, si è calato nella categoria ed ha riconquistato la Serie B segnando anche gol pesanti. “In questi 261 giorni ho passato di tutto. Non sono scappato e mi sono preso le mie responsabilità – l’ex Roma racconta le emozioni di un anno complesso sotto molteplici aspetti – Ci ho sempre messo la faccia nei momenti positivi e in quelli negativi. La società, i miei compagni e la mia famiglia sanno quello che ho passato. Il 14 agosto mi ha portato un grande dolore. La promozione è una gioia enorme”.
Il primo pensiero di Rosi va alla famiglia che gli è sempre stato vicino, il secondo ai tifosi: “Abbiamo sofferto e siamo ripartiti tutti insieme. Con il loro sostegno allo stadio avremmo potuto salvarci e avremmo potuto vincere il campionato prima. Quello che conta è che ora siamo tornati e non vediamo l’ora di abbracciarli”. Il terzino si unisce all’elogio che già diversi compagni hanno fatto a Caserta come uomo e come tecnico: “Mi ha aiutato nei momenti difficili. Ci ha trasmesso emozioni uniche con la sua voglia e la sua passione. Dopo Fermo era il primo a non mollare: è un grande uomo e un allenatore forte”. Infine Rosi indentifica il trittico di partite decisive della stagione: “Con il Ravenna è stato difficile e l’ho sbloccata. Con la Triestina l’abbiamo vinta portando gli episodi dalla nostra parte. Dopo la Fermana siamo stati bravi a non arrenderci”.