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Grifo, il pagellone di fine anno: Angella è la colonna portante

L’approfondimento sul rendimento dei giocatori biancorossi: il centrale è il grifone con più minuti in campo e rientra nella top 50 degli stakanovisti del girone B. Una certezza per Caserta

Con lui e soprattutto da lui è partita la cavalcata promozione lo scorso agosto. Gabriele Angella, un giocatore che aveva calcato i campi di Serie A, ha deciso di rimanere a Perugia dopo la retrocessione ereditando la fascia da capitano da Aleandro Rosi. Uno dei veterani e degli uomini esperti su cui Caserta ha ciecamente puntato per costruire il gruppo, uno dei pochi ad essere quasi sempre titolare in una rosa dove non c’erano seconde linee.

Scudo e spada

Che si sia utilizzata la difesa a quattro o a tre, per Angella l’assetto non ha fatto così tanto la differenza. Con a fianco Sgarbi, Monaco, Negro o Vanbaleghem nell’emergenza ha guidato la squadra lavorando sull’aspetto mentale. E’ stato uno di quelli che per giocare veramente al meglio delle sue potenzialità dovevano eliminare le scorie della retrocessione, essendo rimasto per cancellare quella pagina di storia. E così è stato. Senso della posizione, marcatura e colpo di testa. Ma non solo, il centrale quando richiesto ha anche contribuito alla manovra arretrata dal basso. L’unico gol della sua stagione non ha cambiato le sorti del match: la seconda rete del 3-2 della sconfitta di Gubbio.

Ossigeno biancorosso

Poco in confronto agli avversari, tanto all’interno del Perugia. Angella è solo il quarantanovesimo stakanovista del girone B, il grifone ad aver giocato di più confrontando invece il minutaggio con quello dei compagni. Non una cosa banale in una squadra di Caserta dove nessuno è un titolare inamovibile. Quattro assenze per infortunio, tre panchine e trentuno match da titolari. Un totale di partite giocate che forse in pochi si aspettavano ad inizio anno perché il centrale, la cui forza non era messa in dubbio, soprattutto dopo lo scorso anno doveva dare risposte principalmente sul piano della condizione fisica. I numeri parlano da soli: il grifone è stato importante come l’ossigeno per i biancorossi.

Voto: 8

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