Dai quotidiani locali: dopo il decreto era atteso il parere favorevole della Commissione Provinciale di Vigilanza. Già contro il Brescia salgono a 1.968 i posti disponibili nel settore più popolare
Anche il ‘Renato Curi’ passa al 75% della capienza, come tutti gli stadi italiani dopo il decreto del Governo, già nella sfida di sabato del Perugia contro il Brescia. A spiegarlo sono i quotidiani locali, La Nazione, Il Messaggero e Il Corriere dell’Umbria. Specificando come per l’impianto perugino, che già è oggetto di una decurtazione del 50% della capienza per motivi di sicurezza (circa 11.000 invece che gli originari 23.000), c’è voluto il passaggio ulteriore del parere della Commissione Provinciale di Vigilanza sui pubblici spettacoli, puntualmente arrivato nel tardo pomeriggio di mercoledì.
Non sono emerse criticità particolari e questa è la buona notizia che riguarda anche la Nord, il settore più frequentato e dunque più sollecitato negli anni, la cui capienza è allargata al pari di quella degli altri settori meno usurati. Segno che le prove di staticità e resistenza hanno avuto esito positivo, ferma restando la necessità assoluta di intervenire proprio sulla Nord e poi sugli altri settori prima possibile. A questo proposito alla Cvp, riunita in Prefettura nel pomeriggio di mercoledì, l’Amministrazione Comunale ha fornito il cronoprogramma degli annunciati lavori da 1,3 milioni di euro, che scatteranno a gennaio in occasione della sosta invernale.
Siamo ai numeri, che il Perugia ha fornito non appena ricevuto l’ok della Cvp per la vendita dei biglietti della partita con il Brescia, in programma sabato alle ore 16,15. Da questa sfida la capienza complessiva passerà dunque a 7.581 posti, così suddivisi: 1.968 in curva Nord (prima erano 1.300), 843 in curva sud, 2.520 in tribuna e 2.250 in gradinata. Con la postilla che il prezzo dei biglietti di gradinata è stato uniformato dalla società biancorossa a quello della curva per non penalizzare i tifosi più appassionati e presenti.