Dai quotidiani locali: il patron uscente della Samp non si è fatto risentire da Santopadre dopo la sua visita perugina. E anche il recente inasprimento delle Noif ne mette in forse l’eventuale acquisto del club
Il giorno dopo non si è spenta l’eco della visita perugina di Massimo Ferrero. In città non si parla d’altro ed è più che comprensibile vista l’esposizione mediatica cui si è prestato il quasi ex proprietario della Sampdoria, allegando dichiarazioni al miele verso Perugia e i perugini, visitando le strutture del Curi e ricevendo, imprevista, perfino la prima contestazione da parte dei tifosi biancorossi allarmati. E sulla visita tornano i quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione ed Il Corriere dell’Umbria, nel loro approfondimento.
Già, perché il nome del produttore cinematografico romano noto al grande pubblico come “er viperetta” porta con sé inevitabilmente gli strascichi della vicenda Samp, che sta lasciando sepolta dai debiti. E d’altronde la sua gestione di nove anni del club blucerchiato è stata a dir poco controversa, dai primi bilanci in attivo grazie a importanti plusvalenze fino agli ultimi che certificano il tracollo senza una sola ricapitalizzazione nel mezzo.
Il problema – scrive l’edizione umbra de Il Messaggero – sarebbero soprattutto i carichi pendenti di Ferrero, vero collezionista di fallimenti e procedimenti giudiziari tra cui una condanna in via definitiva a un anno e dieci mesi per bancarotta fraudolenta, arrestato un anno fa e a tutt’oggi sotto processo per reati societari e bancarotta fraudolenta aggravata. Gli stessi carichi pendenti che potrebbero portare all’impedimento di una sua eventuale acquisizione del Perugia anche alla luce del recente inasprimento delle Noif (norme organizzative interne federali) sui necessari requisiti di onorabilità e solidità finanziaria. E se non esiste ancora una trattativa per il pacchetto azionario del Perugia, i dubbi sono tanti e aumentano alla luce del fatto che dalla sua visita perugina non si sarebbe fatto risentire da Santopadre.