La riunione di maggioranza tenutasi in Comune ha evidenziato grosse criticità soprattutto dal punto di vista finanziario. Ora la palla passa alla Giunta
Il progetto del nuovo Stadio Curi ha incontrato nella sua strada diverse criticità che sono tutte quante emerse durante la riunione che si è tenuta lunedì a Palazzo dei Priori, alla quale hanno preso parte la maggioranza di Governo e i tecnici, rappresentati dal dirigente dei servizi sportivi Paolo Felici.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, Corriere dell’Umbria e La Nazione dalle relazioni dei tecnici sarebbero emerse diverse falle dal punto di vista finanziario sul progetto presentato da Arena Curi srl. In primis il fatto che, quest’ultima, secondo quanto rilevato da Cassa depositi e prestiti (alla quale è stato chiesto un parere), è detenuta per il 40% da una società immobiliare che però ‘non è attiva’. Il secondo elemento che ha suscitato più di qualche dubbio è quello relativo all’impegno economico del Comune: 11 milioni in 3 anni, più l’affitto per 250mila euro per altri 25 anni, per arrivare a circa 18 milioni di euro.
Anche lo studio sui costi è stato ritenuti dai tecnici poco affidabile visto che quest’ultimi ipotizzano che invece dei 76,3 milioni previsti da Arena Curi, per realizzare il nuovo impianto serva almeno il 30% in più, quasi 100 milioni di euro. Ma non è finita qua perché elementi critici sono stati evidenziati anche sulla viabilità, sul fatto che abbattere l’attuale struttura comporterebbe un notevole rischio e sul ruolo di Asm Global che sarebbe pronta ad entrare solo se l’investimento andasse in porto.
Adesso la palla passa alla Giunta che già nelle prossime ore potrebbe dare una sentenza che a questo punto appare scontata (ma forse lo era già da tempo): niente dichiarazione di pubblico interesse per il project financing del nuovo Stadio Curi.