Parti bloccate sulle rispettive posizioni e due diligence ancora in corso. Giornata trascorsa quasi solo ad attendere e senza incontri

E’ stata una giornata di attesa, con l’orecchio teso costantemente al telefono per rispondere alla possibile convocazione a Roma, in via Porpora dove si trovano gli uffici dello studio Benigni&K che giovedì sono stati teatro della trattativa per le quote del Perugia da parte di Massimiliano Santopadre e dei compratori, un imprenditore lucano e una pugliese operanti nel settore del trading petrolifero ed energetico con alle spalle una holding madre con sede a Londra.

Il telefono però non è squillato, la due diligence richiede evidentemente ancora tempo e nuove evidenze potrebbero avere richiesto ulteriori attività in sede di trattativa. Mentre in mattinata ha portato un po’ di scompiglio la rivelazione mediatica (da parte de Il Corriere dell’Umbria) di un documento programmatico confidenziale sul progetto per il Curi del futuro da 130 milioni (fonte Il Messaggero) che i compratori avrebbero depositato in Comune una decina di giorni orsono. Documento che ha provocato forti reazioni nel mondo politico e che potrebbe anche indurre le parti a ridiscutere le cifre dell’accordo a due prezzi firmato pochi giorni fa.

Quella di sabato si annuncia giornata decisiva, sempre che poi lo sia davvero. I compratori potrebbero completare la due diligence e avere un quadro definitivo dei conti e muoversi di conseguenza, mentre Santopadre aspetterebbe un primo pagamento come “conditio sine qua non” per andare ancora avanti.