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Grifo, segnano tutti: 12 marcatori per 13 gol

Dai quotidiani locali: non si interrompe l'incredibile striscia dei marcatori diversi, incrementato anche il primato dei punti in rimonta. Tra carattere e ricerca di soluzioni agli equivoci offensivi

federico vazquez

Alessandro Seghetti, che da subentrato ha segnato alla Torres il gol del pareggio con cui i grifoni hanno inchiodato sul pari per la prima volta la capolista, è il dodicesimo marcatore stagionale della Baldini-band. Più di una squadra intera in pratica è già andata a segno e davvero non si può non riconoscere al tecnico la capacità di trovare soluzioni offensive mandando a rete chiunque e da tutte le posizioni per ovviare all’assenza di un bomber.

Lo scrivono Il Messaggero e Il Corriere dell’Umbria nell’approfondimento odierno. Se non è un record, poco ci manca, anche al cospetto del Cesena, unica squadra professionistica italiana (Serie A e Serie B comprese, tra i cadetti il Palermo si ferma a 11 marcatori diversi) che vanta lo stesso score del Perugia: 12 marcatori diversi ma su 23 reti realizzate, mentre il Perugia ne vanta 12 sulle 13 reti messe a segno in tutto. L’unico a farne 2 è stato Lisi, poi hanno segnato una volta difensori (Vulikic, Cancellieri, Paz), centrocampisti (Kouan, Santoro, Iannoni, Torrasi, Bartolomei) e attaccanti (con Lisi anche Vazquez, Matos e appunto Seghetti).

Con il risultato ripreso contro la Torres il Perugia, ancora imbattuto al pari dei sardi, ha incrementato anche il dato dei punti in rimonta, ed è un altro record: sono diventati 6, primato del girone consolidato a confermare che il carattere è una delle qualità più evidenti di questa squadra. Che peraltro è in attesa che Vazquez entri nella migliore condizione e continua a cercare e trovare soluzioni per colmare le lacune offensive.

Se è vero che la rete dello svantaggio ha dato la scossa, è stato il 4-2-3-1 dell’ultima mezzora con Paz, Ricci e Seghetti a cambiare la partita. Probabilmente il Perugia non se lo può permettere dall’inizio, vista la rosa infarcita di ottimi centrocampisti, che però sono chiamati (Santoro e Kouan in primis) a fare la differenza con maggiore costanza. E’ evidente che la differenza tra un campionato da semplice protagonista e un torneo di vertice, oltre che dal mercato, può arrivare solo dalla soluzione dell’equivoco.

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