In occasione del 47esimo anniversario dalla scomparsa di Renato Curi, nel tardo pomeriggio odierno padre Mauro Angelini ha officiato la Santa Messa in suffragio alla presenza di squadra e staff del Perugia al completo, tifosi, amici e curiosi. Toccante come al solito l’omelia di Padre Mauro che riportiamo integralmente.
“Sì, abbiamo festeggiato da poco il 2 novembre la commemorazione dei nostri cari defunti ed io personalmente la reputo una delle feste più belle e consolatorie perché entriamo i comunione viva come in ogni santa Messa (molto di più che al cimitero) con le anime dei nostri cari defunti; a questo proposito vorrei dare la mia piccola testimonianza, da quattro anni sono stato nominato rettore della Chiesa del Gesù, una Chiesa che mia mamma Maria Enrica frequentava fin da ragazza: non ci crederete ma io in questi anni percepisco la sua presenza invisibile ma forte in questa Chiesa, e sento che mi aiuta, mi è vicina. E così avviene per Renato Curi, e ora anche con Mimmo e Carlo; sono vivi nel Signore, noi siamo in realtà mezzi morti quando non amiamo e prevale l’egoismo”.
“Renato Curi ci ha insegnato lo spirito di squadra, il reciproco aiuto, la tigna perugina da mettere in campo e ogni anno lo vuole ritrasmettere ad ogni giocatore che veste questa maglia con il Grifo; una maglia unica al mondo cari giocatori e vorrei trasmettervi che quel numero 8 ce l’avete attaccato tutti sul vostro corpo di atleti in ogni partita e spero possiate avvertire tutto questo specialmente domenica e in ogni momento difficile della stagione come lo è questo. Oggi siamo qui perché l’amore vero è eterno e non finisce e noi ti sentiamo vicino Renato Curi. Aiutaci… Forza Perugia!”.