L’attesa è stata lunga, il periodo di stop e di lontananza dalla squadra è conciso con il calciomercato e inevitabilmente sono volate ipotesi, illazioni e polemiche. Anche in virtù del cambio di società allo Spezia, che ha prima congelato e poi fatto sfumare la trattativa in itinere, Alessandro Seghetti è rimasto a Perugia e viene da chiedersi se da qui al prossimo giugno ripartiranno le interlocuzioni interrotte l’anno scorso senza esito sul prolungamento del contratto attualmente in scadenza 2026.
Tant’è, intanto il periodo di cure concordato con il club all’Isokinetic di Bologna ha dato i suoi frutti, da circa una settimana il 21enne attaccante marchigiano è tornato in città ed è tornato ad allenarsi, da martedì ricomincerà a lavorare nel gruppo e si metterà a disposizione di Zauli, nel frattempo messo più volte sul banco degli imputati per non avere mai schierato una seconda punta che non aveva al fianco di Montevago.
La sua permanenza ha sicuramente pesato nella scelta del Perugia di non prelevare sul mercato un altro attaccante nell’ultimo giorno di mercato, anche se Seghetti non occupa posti in Lista Professionisti, essendo entrato nel Settore Giovanile biancorosso nella ormai lontana estate del 2019. Probabilmente la stagione già in larga parte compromessa non ha indotto il club a fare ulteriori investimenti nel reparto dove già era arrivato Kanoute.
Di certo da oggi in avanti il rendimento di Seghetti, in questo campionato condizionato dall’altalena degli infortuni dopo l’exploit della passata stagione, diventerà determinante: lui che è di sicuro uno dei classe 2004 più talentuosi del nostro calcio, sarà chiamato a colmare il gap di segnature che la squadra ha evidenziato sino ad oggi. Senza dimenticare come al suo fianco anche Montevago potrebbe tornare a rendere come nel girone di andata. Non resta che sperare che il calvario sia finito e che stia per iniziare un nuovo capitolo della lunga storia di Seghetti in biancorosso.