Dopo una stagione tribolata il calcio a Città di Castello è pronto a ripartire, e lo farà con una forte impronta argentina, sulle orme di quanto successo qualche mese fa a Perugia. Come riportato dal Corriere dell’Umbria, dopo settimane di trattative e salvataggi dell’ultim’ora, una cordata composta da nove investitori argentini ha stipulato un compromesso preliminare per l’acquisto del club biancorosso, retrocesso in Promozione.
I nuovi volti del club
A guidare il progetto sarà Matias Bergoglio, padre di Felipe (ex calciatore del Trestina), nominato direttore generale e portavoce del gruppo. Al suo fianco, Ezequiel Manzano, nuovo responsabile tecnico, e Johnatan Maldonado, che si occuperà di finanze e marketing. Tutti e tre saranno operativi già prima della ratifica ufficiale dell’acquisto, prevista per giugno.
Bergoglio ha spiegato che la decisione di intervenire subito è stata dettata dalla grave crisi economica e strutturale del club: “Abbiamo evitato la radiazione, saldato i debiti con la Federcalcio umbra e i rimborsi arretrati a giocatori e staff. Questo era il primo step, ora andiamo avanti”.
I pilastri del progetto argentino
Il piano della nuova proprietà si estende su un orizzonte di dieci anni e prevede investimenti non solo sulla prima squadra, ma soprattutto sulla ricostruzione del settore giovanile. “Scuola calcio e giovani sono la base per ridare credibilità alla società”, ha dichiarato Bergoglio. Non si tratta solo di una scommessa calcistica, ma anche di un legame affettivo: “Città di Castello è la mia seconda casa, ci torno spesso, ho amici veri. Ecco perché abbiamo scelto proprio questa piazza”.
Il gruppo, che si è già confrontato con l’amministrazione comunale, si è affidato a professionisti locali per la gestione burocratica e amministrativa della fase di transizione.