E’ stato un po’ come tornare bambini. Lo ammette Serse Cosmi, che dopo averlo superato nei risultati, durante l’evento di lunedì allo stadio Curi per i 120 anni del Perugia si è abbracciato e coccolato Giovanni Galeone come fanno i bimbi con i propri miti. “Capirai, andavo in curva Nord a tifare per quel suo Perugia meraviglioso…“. Per dirne uno, perchè Serse, che è tornato a ricevere i cori della Nord dopo qualche buon anno di logorante attesa, lunedì di personaggi in biancorosso che hanno segnato la sua vita se ne è rivisti passare accanto una marea. E per lui, prima di tutto tifoso del Grifo, è stato come farsi travolgere nel vortice delle passioni.
“Un’emozione incredibile, per me da perugino lo è oggettivamente ancora di più – ha spiegato visibilmente emozionato -, ho riattraversato tutti i Perugia della mia vita, dai giocatori che vedevo al Santa Giuliana, a quelli del Perugia di Ilario come Walter Novellino, quelli di Galeone, e poi i miei. Come attraversare la propria vita tra mille emozioni. Oggi è la dimostrazione che Perugia ha bisogno solo di miti, la gente deve riappropriarsi del Perugia, non devono essere gli altri ad appropriarsene. La gente ha bisogno di esprimere quello che vediamo oggi, l’amore per la squadra della propria città”.
Che è anche una lode alla nuova società per avere organizzato un evento del genere. “Il passato è quello che determina presente e futuro, se dimentichi il passato o fai finta che non sia esistito, stai tranquillo che non hai futuro. Con i tempi di oggi che sono assolutamente diversi, devi ripartire dai valori di cinquanta anni fa che sono gli stessi che funzionano adesso, competenza, passione e amore. Il resto sono tutti film…”.