L’attaccante biancorosso, in Salento fino a gennaio, ha portato in vantaggio il Grifo con il terzo gol stagionale. “Mi sono tolto il sassolino che avevo nella scarpa fino a qualche mese fa”
La mano all’orecchio, come per dire ‘ora non sento le critiche’. Per Marco Olivieri è stato il delitto (quasi) perfetto. È mancata solo, per un soffio, la vittoria del suo Perugia, raggiunto nel finale dal rigore di Coda. Aveva immaginato e costruito una giornata così, di profonda rivincita nei confronti di un Lecce che, a gennaio, aveva preferito dargli il ben servito. “Mi sono tolto quel sassolino che avevo nella scarpa da qualche mesetto”, ha detto l’attaccante del Perugia.
Olivieri ha portato in vantaggio il Grifo con un bel gol nella ripresa, il terzo stagionale, il classico colpo dell’ex con tanto di esultanza con mani alle orecchie. “Chi vuol capire capisca, era la cosa più logica esultare dopo i mesi passati a Lecce. C’ho creduto sulla bella palla di Sasà, mi ci sono buttato e fortunatamente è arrivato il gol”.
L’attaccante marchigiano ha spiegato anche le regioni dell’importante impatto avuto in biancorosso. “Mi sono trovato subito bene e credo si percepisca. Rispetto a Lecce sono un giocatore diverso perché la testa è tutto. Il mister mi martella ed è giusto così, io cerco di lavorare per dare il massimo in ogni partita”. C’è stata anche tensione con un membro della panchina salentina. “Io ho esultato, se qualcuno ha la coda di paglia non è colpa mia. L’esultanza era rivolta a colui che mi ha chiamato solo l’ultimo giorno di mercato per mandarmi via da Lecce”.
Il gol di Olivieri è anche per ripartire dopo una settimana difficile. “Purtroppo le tre partite sono andare così. Con il Benevento un rigore a partita finita, a Brescia nemmeno commento e oggi è girata storta. Il rigore c’era, Santoro è stato sfortunato. Meritavamo la vittoria ma prima o poi girerà dalla parte nostra e saranno affari degli altri perché nonostante tutto stiamo mettendo sotto gli avversari”.
L’attaccante biancorosso ha anche sintetizzato i motivi dell’esultanza dopo il gol in una storia di Instagram, escludendo calciatori e tifosi giallorossi dall’obiettivo.