Questione di Dna societario. Ancor prima dei numeri da capogiro dei vari Neymar e Pogba, con “Osso” Pieri il Grifo ha riscritto il calciomercato. L’analisi è del Corriere dello Sport.
Sono le plusvalenze la chiave del calcio moderno. Almeno per società che hanno ambizioni direttamente proporzionali alla forza delle idee. Il Grifo dell’era Santopadre sta crescendo grazie alle plusvalenze, anche perché le proteine del Dna biancorosso sono evidenti.
È infatti del Perugia “la plusvalenza più plusvalenza della storia del calcio”. Lo ha ricordato il Corriere dello Sport. Il super colpo fu del mago Gaucci con lo sconosciuto Mirko Pieri, detto “Osso”. Il terzino del Grifo lanciato dalla squadra di Cosmi all’inizio degli anni duemila.
All’epoca Gaucci lo comprò per 50 milioni di lire dal Grosseto. Dopo un anno in serie A la sua valutazione esplose e il Perugia riuscì a venderlo all’Udinese per 18 miliardi e 950 milioni. Un valore 380 volte superiore al prezzo originario. “Un incremento del 37.900%“, ha scritto il Corsport.
La storia di “Osso” Pieri è lontana dai big di oggi, nonostante nelle top ten delle plusvalenze di tutti i tempi, tra Mbappé (180 milioni) e Joao Felix (126), ce ne siano altre da ricordare. Come Neymar, Pogba o lo stesso Zidane (75 per la Juve).