Quarta sconfitta consecutiva del Grifo all’Arena Garibaldi. I nerazzurri hanno portato a casa lo scontro in chiave salvezza con la classica rete dell’ex. Espulso Fabbro nel finale ma l’involuta squadra di Cosmi è rimasta ancora a secco. Ora la classifica fa paura
Il detto popolare recita: “Anno bisesto, anno funesto”. La maledizione si è materializzata sul Perugia con il quarto ko consecutivo (non succedeva da oltre due anni), arrivato il 29 febbraio 2020 sul campo del Pisa.
Decisivo un gol (54′) dell’ex Vido (10 reti lo scorso anno in biancorosso) per l’1-0 finale. E il Grifo, agganciato proprio dai toscani in classifica, è ora in caduta libera.
La chiave
Il Perugia è andato a caccia di spazi nei canali laterali con pochissime idee. Il Pisa ha fatto tanta densità centralmente pungendo parecchio sulle palle inattive. Ma la gara in realtà, cosparsa dai timori della classifica, è stata spigolosa e sono diventati decisivi i raddoppi di marcatura per la tenuta difensiva biancorossa. Naufragata in avvio di ripresa.
Palle gol: 4-2
Nel primo tempo l’occasione colossale l’ha avuta Kouan in area piccola (24’) sul regalo di Benedetti. Ma il centrocampista biancorosso ha perso l’attimo rimanendo a guardare un pallone che andava solo spinto verso la porta. La risposta toscana è arrivata con Masucci che, in acrobazia, ha impegnato Vicario (35’).
In avvio di ripresa il forcing pisano che Vicario ha arginato (doppio intervento su Marconi e Marin) fino al bolide da 25 metri dell’ex Vido per l’1-0 del Pisa. La reazione del Grifo è stata nervosa: il neo entrato Capone ha messo un pallone dentro e Melchiorri, in spaccata da centro area, ha alzato troppo la mira (63’). Il 4-2-4 proposto poi da Cosmi, con l’ingresso di Falcinelli, si è tradotto solo in un tiro (murato) di Mazzocchi (83’) e qualche mischia. Non è bastata nemmeno la superiorità numerica (rosso diretto a Fabbro) per ritrovare la via del gol.
Quale futuro?
Si è chiuso con il meritato rovescio di Pisa il febbraio nerissimo di un Perugia involuto, sul piano tattico, tecnico e agonistico. Le prime crepe sono diventate una voragine, la squadra non segna da 382 minuti e adesso, con la doppia casalinga alle porte (martedì il Benevento e sabato la Salernitana), la classifica fa paura.