Il cordoglio del capitano dei Miracoli: ‘Era semplice e tranquillo, non ci faceva pesare la sua fama. Eravamo forti e con lui pensavamo davvero di poter vincere il titolo’
Paolo Rossi per sempre nel cuore di Perugia. Così lo ricorda Pierluigi Frosio, il capitano dei Miracoli sulle colonne de Il Messaggero e de La Nazione. ‘Di lui ho un bel ricordo – dice -. Dal punto di vista umano era un ragazzo tranquillo, che non faceva pesare di essere già una stella. In pratica giocò con noi solo sei mesi, doveva passare alla Juve ma venne in prestito e per una realtà come Perugia fu come aver preso Maradona’.
Con Rossi Perugia e il Perugia, che avevano sfiorato lo Scudetto nella stagione precedente dell’imbattibilità, sapevano di potercela fare. ‘Alla fine dell’andata eravamo terzi e lui era vicino alla vetta dei cannonieri – racconta Frosio -, aveva segnato tanto. Poi ci dimezzò il calcioscommesse, Zecchini, Della Martira, Casarsa e Rossi dovettero rispondere alla giustizia sportiva e non ci fu nulla da fare. Saremmo stati sicuramente molto competitivi per il titolo anche quell’anno. Credo fosse innocente. Ricordo anche che era l’unico a scendere in campo senza la piccola scritta Pasta Ponte sulla maglia, perché aveva già un accordo con la Polenghi’.