I Perugia Club esprimono il loro supporto alla squadra in questo rush finale e individuano le cause delle criticità
Nel mirino le partite con Gubbio e Padova, ma non solo. Le ultime prestazioni altalenanti del Grifo, dopo una grande striscia di risultati utili consecutivi, hanno causato le polemiche di buona parte della tifoseria biancorossa.
Il Centro Coordinamento dei Perugia Club chiede in un comunicato ai tifosi di compattarsi e alla squadra di onorare la maglia per centrare un traguardo che può evitare conseguenze negative negli anni futuri. Gran parte delle responsabilità delle difficoltà vengono riconosciute alla società e nello specifico a Santopadre.
Il comunicato:
“Il Centro di Coordinamento, nonostante l’amara delusione dopo la sconfitta contro il Gubbio, rimane vicino ai giocatori biancorossi e Mister Caserta con la convinzione di poter ancora raggiungere un risultato positivo in questa stagione. Per cui si incentiva la squadra a dare il massimo, a battersi per la maglia con quella grinta e determinazione apprezzata dal tifoso che vede onorati i propri colori. L’altalena della prestazioni, in momenti decisivi, nella partita a Gubbio così come contro il Padova, non può far perdere di vista un obiettivo che è troppo importante, anche per evitare di trovarsi a disputare la Lega Pro nei prossimi anni, prospettiva tanto nociva quanto dannosa per una tifoseria e una città. Per cui, per ora, con responsabilità, si accantonano volutamente tutte le polemiche, solo controproducenti in questo momento del campionato, per rinnovare stima e fiducia verso i ragazzi per metterli nella condizione di comportarsi fino in fondo da protagonisti. Questo non ci esime dal nostro ruolo di tifosi, nel dover individuare nella Società l’unica responsabilità della situazione, per la latitanza del Presidente che non interviene pubblicamente da mesi con l’effetto, oramai consueto, di procrastinare un rapporto oramai lacero con i tifosi, nonchè per l’assenza di una seria programmazione estiva, e per la carenza nel mercato di gennaio, nel quale invece di integrare le lacune allestendo un organico competitivo si è preferito far finta di non vedere”.