“Il Guerriero” – questo il titolo del libro che ha scritto, ispirato al suo soprannome – ha fatto il giro delle tv in occasione della sua tappa perugina, regalando aneddoti e sorrisi.
Per sua stessa ammissione, a Perugia non si lasciò benissimo con la piazza (“anzi, per la precisione, non mi sono lasciato bene con nessuna delle piazze in cui sono stato“, puntualizza lui), però quando torna dove ha giocato lo accolgono sempre alla grande: Salvatore Bagni è stato in città per la presentazione del suo libro e in tanti ne hanno approfittato per incontrarlo e intervistarlo. In questi giorni lo abbiamo visto un po’ ovunque: a Tef lo ha intervistato Mimì Mazzetti, a Umbria Tv Marco Taccucci, che a lui dedicherà una puntata di Grifo Ricordi e ha caricato un’anteprima dell’intervista.
“Il museo è una cosa che deve esistere in tutte le società: la storia è molto importante e quella del Perugia in modo particolare – dice nel video, registrato proprio nel museo – io qui ci sono nato come calciatore, considerando che venivo dalla serie D. Ho trovato Ilario (Castagner; ndr), che ha fatto, lui sì la storia del Perugia che ha creduto in me… ed eccomi qua“.
“Ho un ricordo spettacolare di Silvano Ramaccioni dopo quella famosa partita con il Milan in cui io di certo non meritavo applausi: mi prese sotto braccio e mi portò fuori, senza urla, senza rimproveri, nonostante sapesse che di certo non meritavo applausi. Quello fu un bel gesto che porto nel cuore“.
Nell’intervista con Mazzetti, particolarmente emozionante il suo ricordo di Napoli: “Io lì potrei vivere con due euro all’anno – dice Bagni – perché ogni volta che torno praticamente ho tutto pagato, dagli alberghi ai ristoranti, per non parlare dei caffè… una cosa che io non vorrei, ma che è impossibile da rifiutare, è il loro modo per farmi sentire la loro gratitudine. Spesso arrivo in stazione alle cinque del mattino.. e anche a quell’ora non me ne vado se prima non ho fatto 30-40 foto“.