Il ragionamento è chiaro: innanzitutto serve un accordo con la Sampdoria, proprietaria del cartellino, poi bisogna convincere lui con un progetto che gli garantisca di giocare con continuità e rendere come quest’anno. Altrimenti le strade si separeranno. Poi la battuta: “Se fossi il presidente…”
Quando, nei giorni scorsi, Valerio Verre ha pubblicato su Instagram il suo suo saluto a Perugia, in molti hanno temuto non ci sarebbe stato nulla da fare.
Invece, oggi, dopo l’abbraccio simbolico della tifoseria perugina, che gli ha tributato il premio “Miglior Grifone 2018/2019” il trequartista ha lasciato aperto uno spiraglio, spiegando, con estrema onestà, come stanno le cose.
“Ora me ne vado in vacanza, poi si vedrà – dice dopo la premiazione ai giornalisti – sono un giocatore della Sampdoria, con cui ho un contratto per altri due anni, il Perugia ha un diritto di riscatto e quindi non so che dirvi… non ho sentito nessuno“.
“La serie A l’ho fatta, ma una cosa è farla di passaggio un’altra è farla da protagonista: è tutto da vedere, dipende anche dagli allenatori e dalle squadre, magari sarebbe bello trovare un allenatore che gioca col trequartista, visto che grazie a Nesta mi sono imposto in questo ruolo“.
“Se il Perugia esercitasse questo riscatto sarei contento, qui sono stato benissimo, ho passato un periodo bellissimo. Col presidente ho un ottimo rapporto, lo vedo spesso, anche a Roma“. Poi la battuta: “Se fossi in lui? Certo che mi riscatterei…“.