Il portiere biancorosso è stato protagonista del bel percorso in coppa pur vivendo una stagione all’ombra di Vicario. “Cerco di farmi trovare pronto, così chi dovrà decidere…”
Non è un dodicesimo, Andrea Fulignati. Vedere per credere le due prestazioni in Coppa Italia in casa di Sassuolo e Napoli. Il portiere del Perugia, in campionato, è costretto in seconda fila da super Vicario che ha recentemente “messo la mano sul fuoco” per un suo futuro splendente in biancorosso.
Nell’inevitabile isolamento della sua casa perugina per l’emergenza sanitaria, Fulignati si divide tra tv, libri, play station e i cani. E poi “mi alleno aspettando la ripartenza”.
“Speriamo di poter terminare il campionato – dice il portiere toscano – anche a costo di giocare tutte gare ravvicinate. Ma è un momento in cui il calcio va accantonato per risolvere i problemi gravi il prima possibile”.
La stagione dei guardiani del Grifo è in controtendenza, soprattutto in fatto di continuità, rispetto al rendimento a singhiozzo della squadra. Fulignati in Coppa Italia ha brillato e Vicario ha speso parole importanti per il compagno. “Lo ringrazio perché conoscendolo – precisa – se ha detto certe cose le pensa veramente”. A completare il pacchetto c’è il terzo, Marco Albertoni e “per lui garantisco io perché si è calato perfettamente nella parte pur sapendo che avrebbe avuto poco spazio e lavora a duecento all’ora. La nostra forza è l’armonia creata, insieme al mister, in tutto il gruppo portieri”.
Fulignati è arrivato in estate in prestito biennale dall’Ascoli, di fatto a titolo definitivo visto il contratto in scadenza nel 2021. “Guglielmo sta facendo cose straordinarie ed è giusto che continui a giocare, io avevo l’arma della Coppa Italia e ho cercato di farmi trovare pronto. L’obiettivo – precisa Fulignati – è convincere chi dovrà scegliere se il mio futuro sarà ancora qui a Perugia”.