“La mia stagione è merito anche di Fulignati, metto uno mano sul fuoco per il suo futuro”. Il portiere del Grifo si sta allenando durante il ritiro casalingo per l’emergenza Coronavirus. “Il calcio è una via di sfogo sociale, speriamo torni presto”.
“Sono da solo a Perugia, riesco ad occupare bene il mio tempo”. Così Guglielmo Vicario sintetizza le sue giornata nel ritiro casalingo forzato dall’emergenza sanitaria. “Abbiamo il programma di allenamenti quotidiani e ho mezzi e spazio per farlo. Sono contento perché riesco a mantenere la condizione fisica anche se con un lavoro diverso rispetto a quello in campo”.
“Non saprei immaginare la ripresa – aggiunge il portiere del Grifo -, in questo momento l’emergenza sanitaria viene prima di tutto. Speriamo che le cose si sistemino in tempi brevi in modo che tutti possiamo tornare a fare ciò che amiamo. E il cacio sarebbe una grandissima via di sfogo a livello sociale. Lo sport, in genere, è un motore di aggregazione”.
Vicario è uno dei pochi giocatori del campionato di Serie B a non aver saltato nemmeno un minuto. “Ne vado fiero, è un bagaglio e una buona base che mi porto dietro”. E il dato vale ancor di più considerata la concorrenza di Fulignati. “Andrea ha grandi qualità anche morali oltre che tecniche. È un ottimo compagno di lavoro e questa sintonia aiuta a crescere. Un compagno super competitivo è uno stimolo, lui giocherebbe titolare in quasi tutte le squadre”.
L’attuale numero 1 del Perugia è di proprietà del Cagliari e la Serie A non è troppo lontana nel suo futuro. Per questo nella prossima stagione “anche se non è una decisione mia” la maglia da titolare ha già un erede naturale e su Fulignati “sono pronto a metterci la mano sul fuoco”.
Il rendimento di Vicario in biancorosso è stato altissimo. “La mia parata più bella? “Ne ricordo due con piacere. A Livorno sul colpo di testa di Bogdan e a Crotone su Simy, praticamente a porta vuota”.