Il tecnico del Pescara replica alle accuse di Goretti: ‘Mai detto di preparare i palloni e tirarli, vuole solo caricare il ritorno’. Ma filtrano nuove verità che rimarranno impunite
Il Dt del Perugia Roberto Goretti lo ha tirato in causa definendolo ‘antisportivo‘ (‘Ho sentito io Sottil dire di dargli il pallone da tirare in campo‘), il tecnico del Pescara Andrea Sottil ha dunque deciso di replicare alle accuse di fronte ai media pescaresi. ‘La vittoria è stata meritata sul campo, è questo che mi è dispiaciuto di questo polverone – ha spiegato a Pescara Sport 24 -. I ragazzi hanno giocato una gran partita, siamo consapevoli che non è finita qui, ci sono altri 90′ più recupero da giocare con coraggio e senza paura nè ansie. Le dichiarazioni mi sorprendono molto e mi dispiace che il signor Goretti faccia queste accuse, io non ho mai detto una frase del genere. Io nello spogliatoio vado a fare le correzioni con la mia squadra e non vado a dire queste cose, sono trenta anni che faccio il professionista e mi sono sempre comportato bene senza un episodio disciplinare o di antisportività. Sono diretto sempre, se è volato quel pallone non è stato un gesto sportivo ma tirare fuori questo polverone mi sembra mirato a caricare la partita di ritorno’.
Sottil ne ha approfittato anche per una protesta nei confronti degli arbitri: ‘Il Pescara è stato penalizzato in campionato con due gol in netto fuorigioco e non mi pare che noi abbiamo fatto tutta questa polemica, ieri (lunedì sera, ndr) c’è stato un rigore netto che l’arbitro ha deciso di non andare a vedere al Var, poi viste le immagini era netto con espulsione, perchè Gyomber era già ammonito. Infine il rigore che ci hanno concesso giustamente per il mani di Falcinelli con un’ammonizione che manca. Dirmi che sono un disonesto non lo accetto. Poi finisce lì‘.
Svelato intanto un ulteriore retroscena sull’accaduto: non sarebbe stato il Team Manager abruzzese Andrea Gessa a tirare quel pallone in campo dalla panchina del Pescara, ma il centrocampista Alessandro Bruno, che si è poi guardato bene dall’ammettere di avere commesso il gesto antisportivo. A norma di regolamento, qualora nessuno si fosse accusato dell’episodio, l’arbitro avrebbe dovuto espellere l’allenatore. Ecco il perché del ‘sacrificio’ da parte del Team Manager. Sottil può parlare quanto vuole di onestà, utilizzare aggettivi altisonanti e rispondere piccato a Goretti fino a Capodanno sminuendo la portata dell’evento, ma quanto accaduto nel recupero all’Adriatico è un gesto crudamente antisportivo, messo in atto nel momento più delicato e importante di una partita decisiva, realmente ‘inaccettabile’ per chi crede nei valori dello Sport. In tempo di Covid e di stadi vuoti è però semplice svelare gli altarini. E anche l’arbitro e i suoi collaboratori che sono caduti in un tranello del genere avrebbero dovuto e potuto rendersene conto.